Dopo averla vista più volte ed esserne sempre rimasta colpita ho deciso di dedicarle un articolo, mi riferisco alla pubblicità del nespresso. Come ricorderete nella pubblicità si vede una ragazza che sorseggia, tutta da sola, un caffè. A un certo punto si siede vicino a lei George Clooney, anche lui ha in mano una tazzina di caffè. Chiede alla ragazza se il suo sia un “velluto”, ovvero un tipo di caffè nespresso. La ragazza, con espressione di profondo turbamento in viso (come se fossero queste le cose che possono turbare), dice che lo era, nel senso che si è quasi finito. Allora lui, comprensivo rispetto al dispiacere della ragazza, le chiede se vuole che gliene prenda un altro. A questo punto si vede il volto di lei illuminarsi di gioia per l’offerta ricevuta. Accetta la galanteria del suo vicino e, mentre George si alza per spostarsi, gli chiede come si chiami. Ma, mentre il cavaliere galante si allontana per prendere il caffè, lei si alza di scatto e con un urlo avvisa gli ospiti del locale che dentro c’è George Clooney (“George Clooney is inside!”). In preda all’eccitazione, tutti si alzano per raggiungerlo e chiedergli un autografo. La telecamera inquadra quindi il volto deluso e arrabbiato di Clooney che si ritrova a vedersi ricambiato il gesto gentile, con una mossa infame. La pubblicità quindi si conclude con l’immagine di lei felice che, nuovamente tutta da sola, sorseggia un caffè velluto, si è presa quello di George.
Probabilmente il senso di questo spot è che questo caffè è così buono da infischiarsene di avere accanto un divo. Ma davvero si può ritenere il piacere di un caffè superiore al piacere di stare in compagnia? Come in molte altre pubblicità anche in questa si promuove il prodotto esaltando l’individualismo, ed è questa la ragione che mi ha portata a scrivere questo pezzo. Ritengo preoccupante che in TV ricorrano con grande frequenza messaggi che esaltano l’individuo. Un individualismo esasperato come quello che si sta venendo a creare, produce egoismo, opportunismo, indifferenza, narcisismo, solitudine, morte della relazione. L’esaltazione di sé è complementare all’annullamento dell’altro, ma in tutto ciò non si sta tenendo conto che senza l’altro non si vive. La nostra anima si nutre di relazioni. Per stare bene abbiamo bisogno di scambi positivi con i nostri simili e di amore. La relazione sana è disponibilità, altruismo, generosità, empatia, rispetto, affetto, amore. La relazione sana e positiva è ciò che nella vita maggiormente può farci stare bene, assai più di qualsiasi cosa materiale, soldi, gioielli, yacht, ville di lusso.
In un mondo di narcisisti egoisti individualisti non ci sarebbe più amore, non ci sarebbe empatia, comprensione per gli altri; i rapporti umani sarebbero freddi, distaccati e non appaganti e tutti sarebbero molto soli e tristi.
In chiusura a quest’articolo faccio tanti auguri di Buon Natale e Sereno Anno Nuovo a tutti i lettori di “Ragusa Oggi” e rinnovo l’appuntamento con la mia rubrica per dopo le feste.
Dott.ssa Sabrina D’Amanti psicologa e psicoterapeuta
cell. 393.4753696 mail sabridama@tiscali.it
Studio di psicoterapia a Vittoria e Ragusa