Dal 1999 ormai, il 21 marzo di ogni anno, in tutto il mondo si festeggia la Giornata Mondiale della Poesia, istituita dall’Unesco. Un momento nel quale viene celebrata questa forma d’arte come veicolo di espressione culturale e linguistica, ma anche un’opportunità per riflettere sul potere della parola poetica e sull’importanza della creatività nell’arricchire le nostre vite e connetterci con gli altri attraverso l’arte e l’immaginazione.
In questa data, vengono perciò organizzati eventi in tutto il mondo per promuovere la poesia e valorizzare il suo ruolo nella società, come letture pubbliche, concorsi di poesia, spettacoli teatrali o performance artistiche che combinano elementi visivi, musicali e letterari, woskhop e seminari per esplorare il ruolo della poesia nella cultura e nella società contemporanea, perfino performance poetiche on line, per diffondere poesie attraverso video, podcast, o altri formati digitali.
La Struttura didattica speciale di Ragusa dell’Università di Catania partecipa anche quest’anno alla Giornata Mondiale della Poesia, grazie ad un evento che coinvolge in maniera entusiastica tutta la comunità universitaria ragusana, in programma nell’Auditorium di Santa Teresa a Ragusa Ibla giovedì 21 marzo a partire dalle 10,30.
Studenti e docenti della Sds leggeranno perciò versi nelle diverse lingue studiate, compresa la Lingua italiana dei Segni, e accoglieranno l’ospite della manifestazione di quest’anno, il poeta Pietro De Marchi, già professore di Letteratura italiana all’Università di Zurigo, che declamerà una selezione di suoi componimenti.
Autore di numerosi studi di carattere filologico e letterario, si occupa di poeti e prosatori della Svizzera italiana, in particolare di Giorgio Orelli. Dell’autore ticinese, in particolare, ha curato nel 2016 per “Gli Oscar” Mondadori la prima raccolta completa di tutte le poesie. De Marchi ha pubblicato un volume di racconti, “Ritratti levati dall’ombra” (Bellinzona, Casagrande, 2013) e tre raccolte poetiche, tutte edite da Casagrande: “Parabole smorzate e altri versi” (1990-1999), con prefazione di Giorgio Orelli (1999); “Replica” (2006; Premio Schiller 2007) e “La carta delle arance” (2016), volume per il quale ha ricevuto il Premio Gottfried Keller 2016.
Un’ampia antologia delle sue poesie, con traduzione in tedesco, stata curata da Christoph Ferber: “Der Schwan und die Schaukel / Il cigno e l’altalena. Gedichte und Prosastücke” 1990-2008 (con postfazione di Fabio Pusterla; Zurigo, Limmat Verlag, 2009). Un’altra antologia, con traduzione in inglese, è stata allestita da Marco Sonzogni: “Here and not Elsewhere. Selected Poems 1990-2010” (Toronto, Guernica Editions, 2012).
E visto il contesto che lo ospiterà, una sede universitaria dove gli studenti frequentano il corso in Mediazione linguistica e interculturale e apprendono lingue come arabo, giapponese e cinese, oltre alle lingue europee tradizionali, quali versi si addicono meglio all’occasione della lirica di De Marchi “Lingue in transito”? Passano le frontiere insieme alle persone / sono leggere come l’aria, come il respiro di chi le parla. / Non pagano né dazio né dogana /e nessuno può chiuderle in gabbia, / gettarci sopra la calce o la sabbia.