Monterosso Almo è un borgo nell’entroterra siculo tra Ragusa, Siracusa e Catania e ogni anno allestisce uno dei più bei presepi viventi in Sicilia.
È stato giudicato come il miglior Presepe Vivente in Sicilia ottenendo il riconoscimento “Praesepium Siciliae”.
Il presepe vivente di Monterosso Almo è una magnifica rappresentazione della vita contadina in Sicilia, costruito nel rigoroso rispetto delle più autentiche tradizioni di vita, di lavoro e di fede con scenografie a carattere popolare e costumi tipici delle genti iblee un vero “presepe nel presepe” allestito in uno dei borghi più belli d’Italia.
Sono già pronti i preparativi per l’allestimento dei luoghi destinati alla rappresentazione del presepe vivente ambientato a Monterosso Almo nel quartiere Matrice, cornice ideale per la rappresentazione della Natività in cui tra le viuzze del borgo, nel quartiere antico, i visitatori potranno immergersi in una magica atmosfera in cui si potrà vivere la notte del presepe vivente e la sensazione sarà quella di compiere un salto indietro nel tempo, perché i protagonisti di antichi mestieri ripercorreranno la vita di allora il tutto condito dalle varie degustazioni di prodotti tipici come ricotta, formaggio, pane, vino ecc. prodotti al momento. Inoltre il percorso guidato verrà allestito anche con dimostrazioni dal vivo di artisti del luogo di sculture in pietra, antichi ricami e merletti, ferro battuto e opere d’arte di ogni genere. Tutte le vie brulicano di vita e di luce, facendo riassaporare a chi si trova da quelle parti le sensazioni fantastiche del tempo che fu, testimonianza più sincera di un passato immune dal consumismo.
L’associazione Amici del presepe di Monterosso Almo, sostenuta dall’Amministrazione comunale, è all’opera già da qualche giorno allo scopo di predisporre un percorso ricco di fascino.
Il 26 dicembre, l’1, il 6, il 7 e l’8 gennaio, a partire dalle 17.30, con partenza da piazza San Giovanni, nel cuore del centro montano, i visitatori potranno ammirare la laboriosità del “curdaru”, del “firraru”, della “lavannara” e, ancora, dello “scarparu”, nonché di tutte le altre figure che, per il Natale, ritorneranno ad essere protagoniste riproponendosi alle nuove generazioni, portando con loro in dotazione una ricchezza di storia e di tradizione che, spesso e volentieri, finisce nel dimenticatoio.
“La nostra consapevolezza – dice il presidente dell’associazione Amici del presepe, Paolo Tavano – è che anche quest’anno non si potrà non rimanere incantati dinanzi alla scena della Natività che sarà riproposta con tutta la propria magia. Vedere spuntare, nel cuore del quartiere Matrice, i Magi, l’asinello, il bue, Maria, Giuseppe e il Bambin Gesù, costituisce un elemento non da poco vicino al senso più intimo che ciascuno di noi riesce ad attribuire al Natale”.
Marzia Paladino