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Gli agricoltori non credono più ai politici: “Non sono interlocutori”. La protesta va avanti

Agricoltori contro politici. Perchè ormai non si sentono rappresentati da nessuno. Ne è la prova una nota degli agricoltori e allevatori di Ragusa contro Danilo Calvani, ex leader dei forconi. Nella nota, infatti, si legge: “Apprendiamo dagli organi di stampa che tale Danilo Calvani sarebbe il leader nazionale della protesta dei trattori. Per quanto ci riguarda, anche memori dell’esperienza vissuta nel 2013, ci teniamo a precisare che non riconosciamo assolutamente alcun leader ne nazionale ne regionale autoproclamatisi tali nell’attuale protesta dei trattori nata, spontaneamente sulla scia delle manifestazioni dei colleghi francesi e tedeschi”.

“La nostra agricoltura -prosegue – é una cosa troppo seria che ha bisogno di tutto tranne che di generali e strumentalizzazioni e non consentiremo a nessuno di rappresentare maldestramente gli agricoltori che da dieci giorni si muovono in coro per rivendicare i loro diritti, ne intendiamo minimamente scherzare sul nostro lavoro e sulle nostre difficoltà. Siamo perfettamente in grado di organizzarci in tutta Italia e sceglierci i portavoce che delegheremo qualora il Governo del paese, unico interlocutore legittimato dal popolo a trovare soluzioni, volesse confrontarsi e sottolineiamo che non prendiamo ordini da nessuno”.

UNA PROTESTA AUTONOMA

Per gli agricoltori è un momento difficile e non esitano a dire di sentirsi “traditi” dalle istituzioni. “Gli agricoltori ed i consumatori traditi dalle istituzioni regionali, dal governo centrale, dalla Comunità Europea. Non è ammissibile tornare ad interloquire con chi ha già tradito in passato e continua a ricattare gli agricoltori. Per questo motivo, memori delle esperienze passate, riteniamo vano, e addirittura deleterio, incontrare e sedersi al tavolo di chi avrebbe dovuto tutelarci ed invece ha preferito venderci”. Lo ha affermato in una nota il referente e portavoce provinciale del presidio della città di Modica Giovanni Arato, che, “rigorosamente in linea con il movimento nazionale della protesta degli agricoltori, ritiene doverosa la dichiarazione ufficiale di dissociarsi dalle azioni dei presidi che non rispettano le linee nazionali ed europee, portando avanti con gli agricoltori ed i consumatori della Sicilia sud-orientale il principio secondo il quale non è da tenere in considerazione alcun tipo di interlocuzione con gli esponenti politici regionali e con i rappresentanti istituzionali, a qualunque livello, nonché dei sindacati e di chiunque ha appetiti politici e necessità di visibilità finalizzata ad acquisire consensi popolari opportunistici”.