GLI ANTIDOTI ALLA GUERRA

Negli estremi confini orientali e settentrionali dell’Impero romano, la politica estera di Traiano fu affidata alle fortificazioni e alla guerra. Molti territori furono ridotti a province romane.Nuove linee di confine  vennero fortificati e così l’Impero romano raggiunse la sua massima espansione territoriale. A quell’epoca le guerre imperialistiche erano finalizzate a tali scopi territoriali.

Oggi,il diritto internazionale e, quindi, la nostra costituzione ritiene inaccettabile che possano esistere delle guerre di conquista.

La guerra di difesa è possibile e visibile,ma la storia ci insegna che stabilire un limite a che cosa si debba intendere per aggressione e che cosa per difesa non è così semplice. Tuttavia, alla fine della seconda guerra mondiale,per favorire la soluzione pacifica tra gli stati, è stata creata un’organizzazione, O.N.U., di cui fa parte anche l’Italia.

L’obiettivo dell’Onu è di limitare il ricorso all’uso della forza, di auspicare la pace tra gli stati e i popoli. La cosa,però,non è semplice. I rapporti tra gli Stati sono quasi sempre regolamentati dal punto di vista del diritto,ma sempre determinati da rapporti di forza e di potere.

La pace, come alternativa alla violenza, deve essere una via percorribile per il futuro.

Secondo Roberto Bobbio è possibile,attraverso la politica del disarmo e una politica della democrazia.

Per concludere, la democratizzazione del diritto internazionale e anche un’educazione morale alla diffusione nell’opinione pubblica di sostenere l’opposizione alla volontà di potenza sono due antidoti alla guerra.

 

Raffaele Maltese

II C ITG “R:GAGLIARDI”

Prof. Rosanna Bocchieri