Dopo il risultato del ballottaggio, può essere definiti il quadro degli eletti al Consiglio comunale che viene formato tenendo conto del premio di maggioranza assegnato alla coalizione che ha sostenuto il candidato Sindaco eletto.
E’ una composizione che avviene secondo i dettami della Legge Regionale, assai complicata che prevede, appunto, l’assegnazione di una maggioranza certa al Sindaco eletto che, però viene sancita in presenza di particolari condizioni.
Per restare a queste elezioni, se il candidato Cosentini avesse, dopo il primo turno, provveduto a stabilire un apparentamento ufficiale, cosiddetto ‘tecnico’, con alta lista al di fuori di quelle della coalizione che lo aveva sostenuto, e le coalizioni così riunite avessero il 50 % dei consensi, si accaparrava il premio di maggioranza.
Cosentini, invece, si era limitato ad un apparentamento solo politico, rinunciando, quindi, a priori alla maggioranza in Consiglio Comunale, perché voleva consentire alla compagine avversaria, nel caso di vittoria, la possibilità di poter amministrare agevolmente, con una maggioranza solida.
Dietro la scelta c’era una strategia, che non ha dato frutti sperati, di mostrare interesse, comunque, per la buona amministrazione della città, ma si voleva anche sollecitare la schiera dei consiglieri eletti per mantenere alta la guardia fino all’ultimo.
Quindi 18 consiglieri eletti al Consiglio Comunale, dell’unica lista a sostegno di Federico Piccitto, quella del Movimento 5 Stelle che vedeva in lizza solo 26 consiglieri sui 30 posti disponibili: considerando che anche il candidato Sindaco, risultato secondo degli eletti, con 447 voti, rinuncia al seggio, solo 7 candidati sono rimasti fuori.
La composizione della squadra dei grillini è formata da Tringali Antonio, che ha riportato 503 preferenze, Federico Zaara, 248, Agosta Massimo 190, Tumino Serena 144, Brugaletta Davide 141, Disca Nella 128, Licitra Giorgio 111, Stevanato Maurizio 111, Spadola Filippo 104, Leggio Gianluca 87, Antoci Franca 86, Schininà Luca 78, Fornaro Dario 76, Dipasquale Salvatore 74, Nicita Manuela 71, Liberatore Giovanni 70, Castro Mirella 66, Gulino Dario 64.
I restanti 12 seggi, secondo il sistema di attribuzione previsto dalla legge, sono così assegnati:
2 seggi al PD, eletti Giorgio Massari con 616 preferenze e D’Asta con 375
2 seggi alla lista Ragusa Domani, eletti Giuseppe Lo Destro con 515 preferenze e Elisa marino con 512
1 seggio alla lista Territorio, eletto Angelo la Porta con 747 preferenze
1 seggio alla lista del Movimento Città, eletto Carmelo Ialacqua con 447 preferenze
1 seggio alla lista Idee per Ragusa, eletto Giorgio Mirabella con 514 preferenze
1 seggio alla lista Partecipiamo, eletto Giovanni Iacono con 374 voti
1 seggio alla lista UDC, eletta Sonia Migliore con 700 preferenze
1 seggio alla lista PDL, eletto Maurizio Tumino con 607 preferenze
1 seggio alla lista del Megafono, eletto Mario Chiavola con 483 preferenze
1 seggio alla lista del movimento Civico Ibleo, eletto Gianluca Morando con 312 preferenze.
Dall’osservazione dei dati risulta come tutti i consiglieri di opposizione siano racchiusi in un range che va dai 747 voti di La Porta ai 312 di Morando, un numero di preferenze elevate per tutti che lasciano dietro, in questa ideale classifica, con esclusione del primo degli eletti, tutti i consiglieri del Movimento 5 stelle che stano nel range racchiuso dai 248 voti di Federico ai 64 voti di Gulino.
Nel fiume in piena che ha travolto quasi tutti gli elementi della vecchia politica e di passate amministrazioni, numerose vittime eccellenti, qualcuna anche con un discreto bottino di preferenze che, sulla base dei calcoli per l’assegnazione, sono andate perdute.
Non sono stati riconfermati, fra i consiglieri della vecchia amministrazione, Giovanni Lauretta del PD, Titì La Rosa, della lista Ragusa Domani, già Presidente del Consiglio comunale, Sasà Cintolo, Galfo e Di Noia della lista Territorio, gli avvocati Platania e Maria Grazia Criscione del Movimento Città, l’ex capogruppo dell’IDV Martorana. Quest’ultimo, primo dei non eletti nella lista Partecipiamo, potrebbe subentrare a Iacono se questi fosse chiamato a rivestire la carica di Assessore che gli sarebbe stata offerta dai grillini prima ancora del ballottaggio, in sede di trattative, così come potrebbe essere nominato Assessore, nel quadro degli stessi accordi, l’avv. Platania, candidato sindaco del Movimento Città.
Non resta che attendere la convocazione del primo Consiglio Comunale: la seduta, come prassi, sarà presieduta dal consigliere che ha riportato il maggior numero di preferenze, Angelo La Porta della Lista Territorio, il primo adempimento sarà la nomina del Presidente.
C.P.