Gli scout si sa, sono il bel futuro delle nostre generazioni. A ben guardare, essi rappresentano la speranza di una vita migliore nella quale vi si trova uno stile di vita superiore. Per uno scout mettersi in gioco, significa capire meglio i valori e gli ideali di ogni cittadino del mondo, nell’ottica di un’esistenza attiva piena di sostanza, di leale confronto e ricerca della pace, ad ogni costo. Essere scout significa mettere nella bilancia della vita il proprio onore, fuori dai compromessi e dai condizionamenti. Non si diventa scout, si nasce scout. Alla luce di questa breve premessa il direttivo Avis Comunale di Ragusa ha avuto il piacere di ricevere un gruppo di venticinque giovani scout dell’AGESCI denominati Ragusa 2 e Ragusa 7 accompagnati rispettivamente dai loro “capi” Marco Calogero per i primi e Leonardo Salamone per i secondi, essi hanno trovato nella dimensione Avis l’alveo naturale del loro percorso di crescita. Saggiamente guidati dai loro educatori, essi hanno sperimentato, con l’atto di donazione, l’avvio di un progetto di vita consapevole e responsabile, capace di creare un mondo senza nessuna forma di violenza, di discriminazione e di sfruttamento ; in favore della cultura della legalità e del rispetto delle regole della democrazia, della responsabilità verso la natura e l’ambiente e dell’equa ridistribuzione delle risorse. *“ E’ stato bello assistere a questo evento particolare*- sottolinea il presidente Paolo Roccuzzo- *in cui tanti giovani forti, dentro e fuori*, *sono pronti a donare parte della propria giovane vita in favore di chi soffre.” *A loro ha spiegato infine, il processo di lavorazione del sangue, dalla donazione alla fruizione, di tante persone che attendono con fiducia le trasfusioni nelle sale operatorie, nei processi di rivitalizzazione di chi continua a vivere grazie al concreto supporto dei donatori. Interessante è stata l’informazione sul puntuale funzionamento della macchina organizzativa dell’Avis locale per essere all’altezza della prestigiosa etichetta dei primi della classe in Italia*. “Voi ragazzi- *ha concluso il presidente*- con la vostra presenza, rappresentate l’atteso ricambio di donatori che continuano a realizzare il miracolo dell’Avis nel far vivere a chi, con affetto e convinzione, compie un piccolo gesto di puro altruismo”. *