Boom di uomini che curano la propria bellezza: negli ultimi due anni +25% le prenotazioni nelle barberie. A dirlo Uala, sito e applicazione leader in Italia dedicato al mondo beauty, svelando i risultati di un’indagine volta a individuare i nuovi trend in fatto di bellezza tutta al maschile. Si scopre così che gli italiani preferiscono abbandonare il fai da te in fatto di barba e farsi coccolare dai professionisti del settore.
I servizi più prenotati sono il taglio capelli, la rasatura e la foggia della barba. Ma in questi saloni, che sempre di più si stanno trasformando da botteghe a veri e propri templi della bellezza al maschile, spopolano anche i trattamenti alla keratina e la pulizia del viso: prova lampante di come coccole che fino ad oggi venivano scelte da un pubblico prevalentemente femminile, ora si stiano estendendo anche a una clientela maschile.
A conferma del trend che vuole gli uomini sempre più vanitosi si nota anche come, rispetto a due anni fa, si sia ampliato il ventaglio dei trattamenti che una volta ricevevano prenotazioni solo (o quasi) da utenti donne e che invece oggi riscuotono successo anche da parte del pubblico maschile. Tra questi ci sono il peeling corpo (+25% di richieste negli ultimi due anni), la pedicure (+18%), la manicure (+10%) e il linfodrenaggio (+5%).
Se, invece, dopo anni di successo la tinta ai capelli e la ceretta total body nel 2018 sembrano passate di moda, questi trattamenti hanno subito una frenata rispettivamente del 6% e 10%, lo sguardo resta il cruccio di moltissimi uomini: la definizione delle sopracciglia infatti registra un incremento di prenotazioni del 28% in due anni.
E sempre in fatto di bellezza online al maschile, è possibile delineare un trend anche a livello regionale: la Lombardia, con Milano pioniera del beauty, non è infatti la regione da cui arrivano, come forse ci si aspetterebbe, la maggior parte delle prenotazioni. Il podio vede invece in testa il Trentino Alto Adige, sul cui totale regionale le prenotazioni da parte di uomini pesano per il 36%, seguito dalla Toscana (26%) e dal Veneto (25%).
Al contrario, le regioni da cui arrivano in proporzione meno prenotazioni online al maschile sono Sicilia (10%), Calabria (10%) e Piemonte (12%).
(Dks/Adnkronos)