GRANDE MARASMA TRA PROGRAMMI E IDEE-QUIZ

Paramento da Prima Repubblica la sfilata in città di leaders di partiti e movimenti. Allietata, si fa per dire, anche da anticonformisti capipopolo. Una parata al limite del ridicolo. Ecco l’ennesima provocazione nei confronti della gente. Allergica alle sceneggiate.  Arrabbiata nei confronti della politica parolaia, esibizionista, spendacciona e sanguisuga. Non per nulla, per non accusare pericolosi mal di stomaco, sono sempre più numerosi quelli che se ne stanno ai margini della campagna elettorale. Altri  invece, non molti per la verità, avrebbero ancora voglia di sentir parlare di programmi e progetti, in grado di salvare il Paese dal fallimento, economico e di valori, ascoltando comizi pubblici. In piazza. E non fra le pareti di un locale chiuso, praticamente riservato a parenti, amici, ruffiani e galoppini. Luogo off limits  per quanti, pur avendo voglia di ascoltare, e magari capire,  non intendono essere omologati. Sovrana confusione regna inoltre fra alcuni candidati all’Ars. Che confezionano fantastiche idee-quiz, spesso in contrasto con il programma del candidato presidente di riferimento. Un programma per ogni candidato? Mamma mia che marasma! Ecco uno dei motivi per cui riesce oltremodo difficile concedere un minimo di credibilità ad aspiranti deputati che non hanno neanche letto il programma della coalizione di cui fanno parte. E, a proposito, giusto per parlare di un problema attuale più che mai, ci piacerebbe sapere dai candidati alla Presidenza della Regione cosa ne pensano del ponte sullo stretto di Messina. Con un si o con un no. I “ni” alla Monti non ci interessano. Il piano cosiddetto alternativo immaginato in questi giorni dal Governo nazionale, sa di presa per i fondelli. Per i siciliani. Tutti. Senza il Ponte ogni anno lo Stato perde 200 milioni. I traghetti veloci sono in mano ai privati che fanno guadagni milionari. La penale da pagare alla cordata Impregilo per la mancata realizzazione del Ponte è di 300 milioni di euro. Bocciando il Ponte non arriverà mai l’alta velocità dall’Europa in Sicilia. Né avrebbe alcun senso il Corridoio ferroviario europeo Helsinki-Palermo.

Gli elettori hanno il diritto di sapere cosa ne pensano i Presidenti in pectore. Con risposte serie, concrete, motivate. Per un voto consapevole.  Subito, per favore. Prima del 28 ottobre.