E’ stato un successo oltre ogni più rosea aspettativa il convegno per la commemorazione dei martiri delle foibe e della tragedia degli nostri connazionali giuliani, istriani e dalmati organizzato dall’ Associazione Nazionale Combattenti e Reduci e l’ Ass. Culturale Ragusa in Movimento, con il patrocinio del Comune di Ragusa .
L’ Avv. Michele Savarese, relatore oltre che organizzatore dell’ evento, si è particolarmente soffermato sul fatto che prima della seconda guerra mondiale nessuno avrebbe mai potuto mettere in discussione l’ italianità di città come Fiume, Pola, Zara i cui abitanti, nostri connazionali sono stati costretti ad abbandonare per sfuggire alla pulizia etnica messa in atto da Tito. Si stima infatti che nelle foibe istriane furono gettati ivi oltre 30.000 italiani, nell’ indifferenza della classe politica di allora che accolse con fastidio e di malavoglia i 350.000 esuli, colpevoli solo di essere italiani.
“E’ vergognoso, ha affermato l’ Avv. Savarese, che un criminale come Tito, responsabile dell’ uccisione e della tortura di decine di migliaia di nostri connazionali si stato insignito dell’ Ordine al Merito della Repubblica Italiana, la più alta onorificenza conferita dal Presidente della Repubblica. Sarebbe come se Israele riconoscesse Adolf Hitler Giusto tra le Nazioni.
Del resto non è un mistero che per la classe politica del dopoguerra, in particolare per i comunisti, il partito veniva prima della patria”.
Le cerimonia poi è stata particolarmente toccante quando il Sig. Egidio Lenaz, esule fiumano, ha raccontato la sua esperienza.
Commovente infine la lettura della preghiera dell’ esule, ad opera della Sig. Flavia Germanis anch’ essa fiumana.
Il dibattito che ne è seguito, con l’ intervento di numerosi nostri concittadini ha dimostrato lo straordinario senso civico della nostra città, da sempre sensibile a tutti i temi d’ interesse nazionale.
I graditi ospiti, dopo essere stati ringraziati per la loro preziosa testimonianza, sono stati omaggiati dagli organizzatori di una serie di prodotti tipici ragusani.
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