Bilancio estremamente positivo per la prima giornata della Quindicesima edizione del Costaiblea Filmfestival, aperta dal saluto del Presidente della provincia, Franco Antoci.
“Il ruolo della cultura – dichiara Antoci – è quello di individuare le eccellenze sulle quali puntare per rilanciare la nostra società in questo periodo di crisi. Il Costaiblea film festival, ormai un appuntamento atteso dal territorio ibleo, ha il merito di andare avanti nonostante i forti tagli agli enti pubblici”.
Il periodo molto difficile per gli autori e per i festival cinematografici è stato dibattuto da Andrea Di Falco, in rappresentanza del Coordinamento dei Festival Siciliani, e da Luca Vullo, autore del documentario La voce del corpo, proiettato in apertura del festival. “L’idea di fondo del Coordinamento è quella di difendere gli interessi di tutti coloro lavorano per la diffusione della cultura cinematografica in Sicilia – sottolinea Di Falco – . Intendiamo inoltre creare una sorta di circuito di distribuzione alternativo per gli autori emergenti come Luca Vullo, il cui lavoro sta riscuotendo ampi consensi”.
Sala gremita per l’anteprima ragusana de I primi della lista, del giovane regista Roan Johnson, al quale è stato tributato un lungo applauso durante la premiazione per la migliore opera prima. Al film è andato infatti uno dei due premi Rosebud/Agis-Film Arte e Cultura, che quest’anno il Costaiblea film festival ha in programma.
Ma l’appuntamento più sentito per Ragusa è stato l’omaggio al film Divorzio all’italiana, capolavoro di Pietro Germi, girato in città proprio cinquant’anni fa. Un tributo che ha riunito più generazioni intorno ad un film apprezzato in tutto il mondo, capace di suscitare risate e riflessioni ancora oggi.
Un altro film girato in provincia verrà proiettato stasera al cinema Lumière, durante la seconda giornata del festival. Si tratta di Un milione di giorni, l’opera di Manuel Giliberti, in anteprima. Ricco il parterre degli ospiti previsti: Nino Frassica, Mita Medici, Chiara Caselli, Evelyn Famà e Giulia Gulino.