Il Consigliere comunale di Scicli, Guglielmo Scimonello, trasmette una nota al nostro giornale sul perché ha deciso di autosospendersi dal Movimento politico culturale “Territorio” assunta il 21 marzo u.s. “Voglio rendere noto a tutti che la ragione di essere in prima linea in occasione delle Amministrative del 6 e 7 maggio dello scorso anno, a sostegno del candidato Sindaco Franco Susino, è dettata dalla convinzione di rafforzare la democrazia sciclitana attraverso un riavvicinamento della politica ai cittadini. In questo primo anno da Consigliere comunale mi sono sempre battuto per una politica all’insegna del “Bene Comune”, privilegiando il metodo della trasparenza, disponibilità e capacità di ascolto, dove al posto delle vecchie logiche, prevalesse la capacità del merito, delle buone pratiche, delle buone imprese. In buona sostanza, una “polis” all’insegna della partecipazione, per portare all’interno del Comune un nuovo modo di fare politica. Tutti principi questi che sulla carta si coniugano con le linee guida del Movimento Territorio, che nasce proprio per ridare dignità alla politica, libero da schemi ideologici ed alto senso civico. Tuttavia, è risaputo che le liste civiche come quella di “Territorio”, si compongono di estrazione diversa e non sempre concilianti. Se poi ci si mette belzebù di mezzo, con un modus operandi degli ex compagni di viaggio che risulta anacronistico ed in antitesi con il progetto di Territorio, capite bene che il disagio e l’inadeguatezza crescono a dismisura. Al punto tale di maturare la decisione di sospendermi dal Movimento Territorio, in attesa di un chiarimento con il deputato Dipasquale e con i vertici provinciali. (Ma qual è il significato di utosospendersi? Sospendersi volontariamente e per un certo periodo di tempo, da un incarico, un’associazione, un’attività). Certamente avevo intuito già da tempo che il gruppo consiliare di Scicli si era coalizzato con l’unico obiettivo di impallinarmi. Da qui il ricorso all’intervento democratico e super-partes partito all’indirizzo dell’establisment di Territorio. Il risultato è stato un fragoroso silenzio, alternato da un comportamento ostico e al contempo agnostico! Per onestà intellettuale voglio dire con parresia che il pomo della discordia è rappresentato da due episodi: quello relativo al P.U.D.M.(Piano di utilizzo del demanio marittimo) e in occasione dell’elezione del Collegio dei revisori. La divergenza sulla scelta del criterio da applicare nella circostanza si identificava su vecchie logiche di partito, portate avanti dalle figure istituzionali del movimento Territorio di Scicli, con il solo sottoscritto che prediligeva scelte meritocratiche (per l’elezione dei Revisori), ovverosia, decisioni assunte dalla base del movimento all’insegna del dialogo, del confronto, della colleggialità, della condivisione e partecipazione democratica (sul P.U.D.M.). Non per niente ho scritto nell’epilogo della missiva inviata al Presidente provinciale di Territorio, Michele Sbezzi: <Sbolognatemi pure da Territorio, ma fatelo per favore con dignità, mansuetudine e rispetto, sapendo di avere la coscienza pulita!>. Il passo propedeutico alla posizione di indipendente e quindi il passaggio al Gruppo Misto in seno al Consiglio è stato breve. Pertanto il mio impegno continuerà integerrimo vicino alla gente comune con coerenza e determinazione, linearità e trasparenza, portando nel cuore e nella mente quell’irresistibile voglia di cambiamento della “nostra amata Scicli”, assicurando ai cittadini sciclitani la difesa dei loro interessi e del loro Comune”.