Nell’antica Roma “homo novus” era colui che proveniva da una famiglia di cui nessun esponente aveva avuto cariche pubbliche,che si era distinto, giungendo alla ribalta della vita culturale e politica per merito della sua iniziativa sociale profonda e competente. L’Avv. Sergio Guastella è il nostro homo novus. Egli ha già dimostrato al suo primo esordio in politica, nel corso dell’ultima tornata elettorale amministrativa, qualità morali e organizzative miranti al conseguimento di obbiettivi utili all’intera collettività ragusana. Personalmente ancora una volta ho fatto fatica nell’adattarmi ad accettare la nuova moda roboante di fare propaganda elettorale: alludo ai manifesti di notevole dimensione con l’immagine dei candidati politici dei quali sono tappezzate le strade della nostra città. Essi mi incutono quasi timore, perché mi fanno tristemente pensare a quelli perenni e iperbolici dei capi carismatici che si ergono maestosi e minacciosi nelle città dei paesi arabi, come l’Ayatollah Komeini, o Saddam Hussein (di drammatica memoria) o lo sciagurato Gheddafi del nostro tempo.
Tuttavia, volendo superare questo personale disagio psicologico, sono solito curiosare sugli slogan che i suddetti manifesti recano in basso a promozione della specifica immagine. Esse sono sempre le stesse frasi, tipiche del dizionario elettorale convenzionale: coerenza ed onestà, al servizio del cittadino, per un futuro roseo, insieme si vince. Queste ed altre espressioni di rituale prammatica, ormai grottesche che hanno messo a dura prova per anni la nostra stoica pazienza, a causa delle continue delusioni accumulate negli anni per la mancata attuazione di promesse fatte dai politici nel corso delle teatrali campagne elettorali precedenti.
Premesso che il sottoscritto non appartiene ad alcuno schieramento politico, ma da sempre molto sensibile alla realizzazione di progetti che abbiano come fine il benessere morale oltre che materiale in secondo luogo, dei cittadini di qualsiasi classe sociale, devo riconoscere di essere stato positivamente colpito dai messaggi rivolti alla gente dal candidato sindaco Sergio Guastella. Questo avvocato dal volto vivace e spontaneo, commisurato alla sua brillante gioventù, nel contenuto dei suoi slogan, invia nobili esortazioni a rivalutare la dignità dei cittadini di ogni ceto e cultura, esortazioni che chiedono a tutti di cooperare perché la gente comune e soprattutto i più umili, prendano coscienza della realtà sociale che li circonda, per avere finalmente partecipazione e voce in capitolo nella cosa pubblica.
Nella iniziativa di Sergio Guastella ricorrono sovente questi lodevoli appelli miranti a colmare quella grave e secolare distanza che si è sempre creata tra classe politica e società civile. Sono veramente lieto che ci sia tra noi un giovane professionista le cui manifestazioni comportamentali denotano una chiara personalità democratica. Egli non promette né centri commerciali, né rotonde, né parcheggi sotterranei o maestosi porti canali, come priorità, ma infrastrutture di natura morale, come la diffusione della cultura, sia in senso umanistico che in senso comportamentale. Nel programma di Sergio Guastella c’è un intento ben preciso consistente nell’emancipazione culturale del cittadino, attraverso lo sviluppo delle molteplici componenti come il teatro, le biblioteche, la musica, e i musei pubblici per attuare la vera modernità ed evoluzione della nostra società senza distinzione di classi e di ceti.
Le classi dirigenti di diversa fede politica alternatesi fino ad oggi nella nostra città, hanno sempre trascurato il sopravvento di un grave fenomeno sociale, ossia il “ritardo culturale”, malessere del secolo anche su scala nazionale. In termini più semplici, nel nostro tempo assistiamo ad un miglioramento economico del cittadino (a parte alcuni larghi strati sociali ancora alle prese con l’indigenza e la miseria), con l’illusione collettiva maturata in noi di un chiaro appagamento della piazza. Tuttavia a questo apparente progresso economico non corrisponde un’evoluzione analoga a livello comportamentale, che consentirebbe al cittadino la gestione diligente dell’agognato benessere economico, senza perdere di vista i valori, unico e attendibile punto di riferimento della vita di ogni essere.
Da questa contraddizione scaturiscono fenomeni di devianza che sfociano nella noia sociale e nella saturazione caratteriale, che disgraziatamente, talvolta portano alla distruzione dell’individuo. Nel concludere questo mio umile intervento di cronaca e senza voler fare una banale propaganda elettorale, non ho esitazione a riconoscere che Sergio Guastella sia stato ad oggi l’unico candidato ad essersi ispirato a questi temi di profonda socializzazione, nell’illustrare all’operosa e dinamica cittadinanza ragusana il suo lodevole progetto. “Ecce Homo Novus”