I 100 anni dell’Istituto Sacro Cuore di Comiso: un convegno, la festa, le celebrazioni. FOTO GALLERY

L’Istituto Sacro Cuore di Comiso festeggia 100 anni di vita. Era il 3 dicembre 1923 quando la prima comunità di suore arrivò a Comiso e si insediò in una sede temporanea. Poi venne costruito anche l’edificio che oggi sorge accanto alla Chiesa, sorta successivamente e anch’essa intitolata al Sacro Cuore.

In quegli anni, la zona dove oggi sorge l’istituto e la chiesa attigua era una lontana periferia del centro abitato, che si estendeva solo fino al quartiere Saliceto. Solo qualche anno più tardi verrà costruito lo Stabilimento dei Tabacchi, dove avveniva la lavorazione del tabacco coltivato nella zona di Comiso e non distante dal nuovo istituto. 

La storia: i primi anni a Comiso dal 1921, ospiti nel palazzo delle sorelle Guccione

La storia dell’istituto, che fin dall’inizio si dedicò alla cura dei bambini, è stata raccontata ieri nel corso dell’incontro pubblico che si è svolto presso l’auditorium “Carlo Pace” di Comiso alla presenza del sindaco, Maria Rita Schembari e del deputato regionale Giorgio Assenza. Il sacerdote comisano don Giuseppe Berenato ha tracciato la storia della casa dal 1923 ad oggi. Le prime suore arrivarono da Ragusa, città della fondatrice, la Beata Maria Schininà, nel 1921, ospiti temporaneamente delle sorelle Guccione, che misero a disposizione il palazzo di famiglia di via Bellini, che successivamente venne donato alla Chiesa Madre di Comiso e che poi ospitò, fino agli anni 70, le Suore Orsoline. Le sorelle Guccione avevano un negozio di tessuti. Avevano acquistato una partita di merce a Messina. Non fecero in tempo a pagare quanto dovuto quando il terribile terremoto del 1908 rase al suolo la città e tolse la vita ai grossisti che avevano consegnato la merce alle due commercianti di Comiso. Costoro, non potendo più pagare il dovuto, decisero di destinare una parte cospicua dei loro proventi in beneficenza.

In un terreno acquistato in quegli anni, cui contribuì generosamente il parroco della Chiesa Madre, monsignor Francesco Rimmaudo e le due sorelle Guccione, venne avviata nel 1923 la costruzione dell’edificio che ancora oggi ospita l’Istituto. La prima superiora, dal 1923, fu suor Diomira Schininà che rimase a Comiso fino al 1929. Le suore si occupavano dell’educazione delle ragazze, ospitavano una scuola materna e un laboratorio di ricamo, poi la casa divenne anche Comunità alloggio per minori, una realtà presente ancora oggi.

A fare gli onori di casa, nella giornata di ieri, è stata la superiora, suor Caterina Iwu, che ha accolto i presenti e ha ringraziato tutti coloro che sono stati vicini alle suore e al loro servizio nella città.

Don Mario Cascone ha ricordato la figura della fondatrice, la beata suor Maria Schininà (1844 – 1910 ), al secolo Maria Schininà Arezzo , discendente da due famiglie di antica nobiltà siciliana: il padre era Giambattista Schininà, dei marchesi di Sant’Elia e dei baroni di San Filippo e del Monte, la madre era Rosalia Arezzo Grimaldi, dei duchi di San Filippo delle Colonne. Suor Maria Schininà, proclamata beata nel 1991, dedicò tutta la sua esistenza agli ammalati sia nel corpo che nello spirito.

L’apostolato semplice di suor Nazarena, la suora del “Viva Gesù”

Infine, un seminarista, Simone Antonio Cassibba, ha ricordato la figura di una suora umile, che dedicò la sua esistenza agli ultimi e all’apostolato del “Viva Gesù”: suor Nazarena. Quella piccola frase di due paroline, scritte su un foglietto rosso, veniva donato a tutti coloro che venivano a contatto con questa piccola suora che operò per qualche anno nell’istituto di Comiso, prima della morte mel 1957.

A conclusione della serata, il sindaco Maria Rita Schembari ha consegnato un diploma di merito alla superiora dell’istituto e a tutte le suore. Le suore hanno donato ai relatori una targa ricordo. Maria Rita Schembari ha sottolineato il suo rapporto speciale con le suore: “Quando vado in quella casa mi sento accolta e amata” ha confessato la prima cittadina, che ha avuto parole di grande riconoscenza per il lavoro svolto dalle suore da cento anni al servizio della città.

I festeggiamenti continueranno domenica con la celebrazione eucaristica alle 18,30 nella chiesa del Sacro Cuore, presieduta dal vescovo, monsignor Giuseppe La Placa. Lunedì alle 19,30 è previsto un omento di preghiera e l’adorazione eucaristica con i pensieri della beata Maria Schininà. Si chiude il 5 dicembre, con la celebrazione eucaristica con tutte le comunità di Comiso e, presieduta dal vicario foraneo, don Girolamo Alessi.

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