I BENI SEQUESTRATI ALLA CRIMINALITA’ RISCHIANO DI DIVENTARE DEI CIMELI?

Il cittadino, l’uomo della strada viene a sapere attraverso i Media che, grazie all’azione ammirevole delle forze dell’ordine, vengono sequestrati immobili e denaro alla mafia, alla criminalità e persino ai truffatori nostrani quando esagerano troppo.

Nonostante questa puntale  informazione fornita, il cittadino con tutti i problemi che è costretto a vivere, spesso perde il senso delle cose e non ha il tempo di capire dove finiscono tutte queste ricchezze che incamera lo Stato.

Naturalmente tutti i soldi e i beni sequestrati ai criminali confluiscono appunto allo Stato in attesa di poterli impiegare in opere  e azioni utili al cittadino. Ma qual è l’entità, la disponibilità e la destinazione del denaro confiscato? E ancora, quali sono i tempi per rendere spendibili i beni immobili? Dopo quanti anni vengono sbloccati e consegnati ai Comuni o a Enti per un utilizzo sociale? Dopo uno o dieci anni e in quali condizioni?  

La domanda non è pleonastica, perché guardando i dati forniti dall’Agenzia del Demanio, relativi al  periodo che va da prima del 1996 fino al 30 giugno 2009, possiamo rilevare che su un numero di 8620 beni immobili confiscati, 5407 sono stati destinati ma solo 4738 ne sono stati consegnati, ossia solo un po’ più della metà di quelli confiscati. In pratica è evidente che molti capitali rimangono immobilizzati per anni, senza tener conto che gli immobili lasciati alle intemperie del tempo si trasformano  in debiti.

In seguito le cose sono un po’ migliorate quando, nella seduta del Consiglio dei Ministri del 13/06/2014, è stato nominato Direttore dell’ ANBSC il Prefetto Umberto Postiglione.

Comunque sul valore economico dei beni rimane sempre il valzer di stime, ricco di contraddizioni. In un articolo del 5 settembre 2014 pubblicato sul giornale “TIRRENO-Toscana” sembra che alla domanda “Quanto valgono i beni” si risponda: “ tra i 10 e gli 80 miliardi”, una bella forbice!  Resta il fatto che come al solito noi  saremo sempre  gli ultimi ad essere informati in maniera chiara, tempestiva e comprensibile.

A questo punto noi cittadini, che peraltro potenzialmente siamo anche proprietari di questi beni, non ci rimane altro, è un  nostro diritto, che chiedere al Ministro dell’Interno Angelino Alfano, visto i miliardi di euro in gioco: “Qual è il reale ammontare di questo patrimonio e come e quando sarà utilizzato”. In fondo si chiede, con parole semplici, chiarezza in un mare di notizie contrastanti. Ci sarà una risposta? Speriamo!..