I carabinieri della C.I.O. di stanza a Scicli giorno e notte. Ai fatti di cronaca si risponde con una massiccia attività di controllo no stop

Gli uomini della Compagnia di intervento operativo dell’Arma dei carabinieri, note con l’acronimo di “C.I.O”, sono a Scicli a supporto dei militari dell’Arma della locale Tenenza, della Compagnia di Modica e del Comando provinciale che ha ritenuto richiedere l’apporto di questi reparti specializzati. I recenti fatti di cronaca hanno portato alla necessità di richiamare sul territorio questi militari specializzati alla risoluzione di particolari fatti delittuosi. Ad essi in questi giorni il preciso compito di vigilare e controllare la città ed il suo hinterland secondo le esigenze individuate dal Comando provinciale. Una risposta importante da parte dello Stato ed in particolare da parte dell’Arma dei carabinieri volta a consentire ai comandi territoriali di attuare servizi di controllo straordinario del territorio e risolvere criticità emergenti al riguardo dell’ordine e della sicurezza pubblica.

Era quello che ci voleva in città. Una città vista in difficoltà per i fatti di cronaca accaduti, non ultimo il sequestro di un diciannovenne per una partita di droga non pagata, e dove il prossimo 10 luglio si terrà una seduta del consiglio comunale dedicato proprio alla questione sicurezza.

Controlli a tappeto in tutto il paese e nelle piazze di spaccio al fine di creare le condizioni necessarie per fare desistere i trafficanti di droga dal delinquere e soprattutto dal rifornire i consumatori. Giorno e notte vengono fermate, controllate e perquisite persone alla guida di motorini o di auto. Un lavoro delicato che arriva nel momento in cui la sparatoria prima e la fuga di una banda di giovani siracusani dopo avevano aperto uno squarcio di insicurezza nella città di Scicli con il villaggio Jungi tornato ad essere luogo di terrore sulla fattispecie di quello che si viveva trent’anni fa. Il supporto dei carabinieri della Compagnia di intervento operativo ai reparti stanziali dell’Arma è arrivato dopo quello del reparto dei cacciatori che erano stati di grande aiuto nello sventare il sequestro del giovane avvenuto con forza in via Edera al villaggio Jungi con protagonista  un commando di giovani siracusani. Preso con la forza, trasferito e recluso in un’abitazione di piazza Santa Lucia proprio a Siracusa, il giovane era stato liberato con un’azione di grande impatto investigativo ed operativo da parte dei carabinieri che avevano anche arrestato due giovani.

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