La moglie, i figli, i generi, il fratello, la cognata e cento fra gli amici più cari, presenti, nella chiesa Madre Madonna del Rosario, per ricordare e salutare per l’ultima volta, da Pozzallo, città natia che lui amò tanto, Luigi Rogasi, scomparso a Firenze il 9 ottobre scorso. Cento gli amici, tanti quanti “I nomi da non dimenticare”, del libro “ Pozzallesi del XX secolo”, da lui scritto nel 2003. “Sono nomi, volti e cuori – scrive nella pagina di presentazione Grazia Dormiente – segnati visibilmente dall’amore per Pozzallo”.
Uomo saggio, buono, mite, intelligente, colto, religioso, ottimo marito e padre, nonno affettuosissimo, gentile e rispettoso verso tutti. Lo ha ricordato così nella sua omelia il parroco don Vincenzo Rosana. Il discorso di addio, così come lui stesso gli aveva chiesto in vita, avrebbe dovuto tenerlo Natalino Amodeo, suo fraterno amico. Bloccato da una improvvisa indisposizione, Amodeo ha pregato il bravo Enzo Ruta di leggerlo per lui. “Ti salutiamo Luigi – la commovente conclusione di Amodeo – siamo tutti qui, la tua famiglia, i tuoi amici, molti tuoi concittadini, per dirti ancora quanto ti vogliamo bene. Continueremo a pensarti sereno, bello, signorile, amorevole. Continueremo a vivere le estati passate insieme e i tuoi ritorni, Tu ci hai donato la luce dell’amicizia. A tutti noi lasci un’opera “bella e indistruttibile come il tuo ricordo”. La memoria vincerà l’oblio. Metti finalmente da parte la modestia. Prenditi, finalmente, “la ribalta”. E’ tua, ti appartiene, nessuno potrà sottrartela. E noi non finiremo mai di applaudirti. Sei nel cuore di tutti noi. Sei nel cuore dei tuoi cari. E questo è il Paradiso”. Il tempo per Luigi Rogasi, autore di scritti e libri pregevoli, amico anche del vostro cronista, se n’è andato. Giammai la memoria.