Chissà quanti in questi giorni, girando hanno notato che pochissime attività hanno esposto il classico cartello “Chiuso per ferie” che per decenni era d’uopo esporre nelle due settimane a cavallo di Ferragosto. Che cosa è successo quest’anno? Purtroppo questo è un trend che è andato aggravandosi negli ultimi tempi, prima con le aperture domenicali e adesso con le ferie. E’ brutto dirlo, ma il Popolo de I Forconi lo aveva detto. Abbiamo più volte ribadito che le tasse ci stanno uccidendo, che la legge di libero scambio con il Marocco avrebbe dato il colpo di grazia all’economia agricola della cosiddetta “fascia trasformata” della nostra provincia, andando a distruggere l’economia trainante della Sicilia che come in una catena ha trascinato nel baratro anche commercianti, artigiani e piccole imprese.
Ieri i dati dello Svimez e della Banca d’Italia ci hanno dato un quadro impressionante, da alcuni fatto passare per un dato positivo: la Sicilia realizza una variazione positiva dell’export totale del 21,2 per cento, seconda, di poco, alla Sardegna (+21,5), ma il suo prodotto interno lordo è sceso del 4,3 per cento. Accadeva lo stesso nelle colonie africane agli inizi del Novecento. Il balzo avanti siciliano nell’export è dovuto essenzialmente agli idrocarburi ed alla produzione di benzine e chimica, quindi in realtà in Sicilia l’export misura il tasso d’inquinamento della Sicilia, non il tasso di produttività, ricchezza e benessere.
Se i titolari delle piccole attività non vanno in ferie, non è perché tentano di arricchirsi lavorando anche in questi giorni di caldo torrido, rubando tempo che andrebbe dedicato alla famiglia, a se stessi, a un benessere psicofisico ormai dimenticato. Sapete quali scadenze ha ogni piccolo imprenditore il 20 Agosto? Eccole: Irpef, Iva, Ires, Irap, Imposte sostitutive, ritenute, cedolari secche, ecc., in totale sono ben 258 adempimenti. (http://www1.agenziaentrate.gov.it/strumenti/scadenzario/main.php)
Buone Ferie!