I NUMERI PESANTI DELL’AMIANTO E L’ESIGENZA DI UNA NUOVA STAGIONE DI SICUREZZA

 

Di amianto si è parlato nel seminario formativo proposto dall’Ordine degli Ingegneri di Ragusa alla Camera di Commercio di Ragusa. Durante il seminario sono emersi dati agghiaccianti per la questione amianto a tutt’oggi. Ancora 1000 morti per amianto e altri 3000 per avere contratto una patologia grave collegata all’esposizione del pericoloso e cancerogeno materiale che per un lungo e maledetto lasso di tempo fu impiegato nel comparto dell’edilizia e delle costruzioni. Un testo unico di legge è al vaglio del Parlamento e della Commissione Ambiente del Senato che sta mettendo ordine alla vasta materia che abbraccia ed unisce i temi della sicurezza nei luoghi e nei cantieri di lavoro a quello della salute, non solo dei lavoratori, ma dell’intera società.

L’evento di formazione sull’amianto, di grande rilievo in questi mesi, perché è la prima volta che il Testo Unico sull’amianto, contando sulla presenza del magistrato di Cassazione, Bruno Giordano, è stato uno dei consulenti della redazione, è stato presentato ad un ordine professionale provinciale.

“Abbiamo considerato – spiega il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Ragusa, Vincenzo Di Martino – che il magistrato Bruno Giordano, che è vittoriese, poteva essere una risorsa del territorio e così abbiamo istituito il seminario formativo sul Testo Unico sull’amianto, spinti dalla consapevolezza che gli ingegneri abbiamo la migliore sensibilità professionale per poterne acquisire norme e conoscenze da trasferire nei luoghi di lavoro, ma anche per assumere un ruolo di sensibilizzazione su un tema più che mai caldo sul fronte della salute pubblica perché purtroppo sono ancora molti i cittadini che vivono, lavorano, frequentano edifici e strutture nei quali è presente la letale sostanza”.

“Siamo ancora in piena emergenza, il bilancio delle vittime è rimasto ancora tragico, di fatto in Italia sono da rimuovere e bonificare 31 milioni di tonnellate di amianto e se consideriamo che dalla sua messa al bando dell’amianto con la legge 257 del 92, ne abbiamo rimosso solo 7 milioni di tonnellate, significa che la legge, non solo è stata disapplicata, ma di fatto non obbligando alla rimozione, se non in chiare situazioni di pericolosità, è di fatto superata -sottolinea il magistrato Bruno Giordano ch’è un esperto della materia oltre che docente di Diritto della Sicurezza del lavoro all’Università Statale di Milano – il Testo Unico sull’amianto ha il merito di avere messo mano all’intera problematica affrontandone tutte le diverse sfaccettature dalla tutela dell’ambiente alla sicurezza del lavoro, dalle misure di prevenzione e protezione a quelle previdenziali e offrendo la possibilità della costituzione di un’Agenzia di controllo che ne unifichi le competenze spalmate al momenti in maniera orizzontale, tra i vari ministeri, ambiente, salute, giustizia e verticale, dallo Stato alle Regioni”.

Il magistrato vittoriese ha infine messo l’accento sulla necessità di riorganizzarne le risorse finanziarie per una bonifica capillare dell’amianto che continua a mietere vittime. Da sottolineare la partecipazione al seminario formativo di Giuseppe Margiotta, presidente della Consulta Regionale degli Ordini degli Ingegneri della Sicilia e di Gaetano Fede, consigliere nazionale e responsabile area sicurezza dell’Ordine degli Ingegneri. Gaetano Fede ha sottolineato la scelta pionieristica di avere portato un tema così scottante all’attenzione del territorio ragusano e delle sue figure professionali.