Nella sede del circolo “Pippo Tumino” del Pd di Ragusa, la senatrice Venera Padua ha incontrato una delegazione di insegnanti di vari indirizzi e, in particolare, i docenti del liceo artistico “Salvatore Fiume” di Comiso. In primo piano la questione riguardante la dequalificazione della formazione professionale artistica scaturita dalla riforma Gelmini che ha ridotto il monte ore delle lezioni frontali e dei laboratori che erano parte integrante e fondamentale per la formazione degli artigiani. Tale riduzione ha comportato e comporterà un enorme “deficit” per quanto concerne la possibilità della formazione pratica, con una ricaduta negativa anche nella possibilità immediata di aprire un’attività in proprio o di trovare occupazione presso le aziende locali, con conseguente perdita dei posti di lavoro del personale docente. Altro punto affrontato quello inerente la dispersione scolastica nell’area iblea che, solo a Ragusa, si aggira su una percentuali pari al 30,38 (la più alta in Sicilia) causata anche dalla predisposizione di percorsi formativi che, con tutta evidenza, non rispondono alle richieste del territorio. Per questo motivo è stato chiesto di pensare ad una scuola che riesca a sanare, in tempi brevi, questa grave situazione destinata, purtroppo, a determinare un aumento delle percentuali legate alla disoccupazione oltre che ad un aumento della delinquenza. Solo con una scuola a tempo pieno, con una dotazione di organico maggiore, con classi aventi un numero ridotto di alunni, oltre che con un impegno da parte dello Stato e della Regione per le aree a rischio, è possibile ottenere qualche risposta positiva. A livello regionale, nella scuola secondaria e in particolare negli istituti professionali (più in genere nella formazione professionale), tra il primo e secondo anno risulta perduta una percentuale di alunni pari al 26,93 nel primo caso, al 27,54% nel secondo. “Se, finalmente – dice il segretario del circolo, Gianni Lauretta – vogliamo puntare su un’offerta formativa adeguata alle sfide future, occorre reinvestire nella scuola, aumentare il monte ore adeguandolo alla media europea e non, invece, ridurre gli anni di studio. Altrimenti, è ovvio, non potremo mai raggiungere i parametri europei. Dopo l’incontro in questione, la senatrice Padua si è detta disponibile a farsi portavoce di tali problematiche con i senatori e con i deputati della VII commissione Cultura al Senato e alla Camera. Abbiamo previsto, inoltre, che si tengano altri incontri sulla problematica”.