Il ‘vecchio e nuovo’ del Ris (Reparto investigazioni scientifiche) dei carabinieri di Roma torneranno nella casa in cui fu trovato cadavere il cuoco modicano Peppe Lucifora. Il corpo dell’uomo venne rinvenuto il 10 novembre del 2019 all’interno di una stanza della sua abitazione di largo XI febbraio al quartiere Dente di Modica, nel Ragusano.
L’unico imputato del delitto, l’ex carabiniere Davide Corallo, che rimase in carcere per due anni, e’ stato assolto in primo grado con formula piena, ma contro la sentenza hanno promosso appello sia la Procura con il pm Francesco Riccio, sia le parti civili, rappresentate dall’avvocato Ignazio Galfo.
A novembre di quest’anno, la Corte di Assise di Appello di Catania, presidente Elisabetta Messina, ha di fatto riaperto il processo rigettando l’eccezione della difesa dell’imputato, difeso dagli avvocati Orazio Lo Giudice e Piter Tomasello sulla inammissibilita’ dell’appello delle parti civili e disponendo che siano risentiti tutti i periti e consulenti ascoltati in primo grado oltre a 12 testi non sentiti nello stesso processo. Ieri ha giurato il nuovo perito d’ufficio, il maggiore Cesare Rapone dei Ris di Roma che il 13 dicembre tornera’, appunto, nella abitazione di Lucifora.
Riconfermati i due consulenti citati dalla difesa in primo grado: sono il medico legale Maurizio Saliva e il biologo ed ex comandante del Ris di Parma, generale in congedo Luciano Garofano.