La cultura, come il sociale , sono due settori, che soffrono in prima persona la crisi economica mondiale e italiana. Eppure sono gli elementi portanti di una società, che contribuiscono alla ricchezza di un paese, in quanto, senz’altro, sono prioritari all’economia: non certo sottostanti ad essa.
L’Europa dei popoli, come dovrebbe essere, dovrebbe considerarli tali, se l’obiettivo della cooperazione, dello scambio sono portanti in una società competitiva e nuova.
Cultura, turismo sono motori di sviluppo: questi sono stati gli argomenti di un Convegno, a dicembre, organizzato dalla Fondazione Teatro Carlo Terron , dalla rivista Sipario e dalla Regione Sicilia, Assessorato alla Famiglia e dalla Provincia Regionale di Ragusa.
Cultura e turismo possono essere motori di sviluppo, se collegati alla società, alle richieste, ai bisogni di una società: l’esempio dell’ Inda- Istituto di Dramma Antico, il Festival Pirandelliano di Agrigento portano ricaduta turistica sul territorio, turismo culturale, e , quindi , ricaduta sul territorio. Il circuito del mito se fosse più pubblicizzato, se si connettesse maggiormente con le realtà di tutta la Regione, e non solo con quella della parte occidentale dell’isola, sarebbe anch’esso un esempio di possibilità di crescita. Le Associazioni culturali , se si consorziassero, superando le piccole competizioni e rivalità l’una con l’altra, si immetterebbero in un circuito interessante e apprezzabile, nell’ottica della crescita.
I mezzi di comunicazione dovrebbero riservare più spazio alle iniziative culturali e social: avrebbero anche loro una ricaduta, ma spesse volte cadono nella trappola dell’attualità e della cronaca.
Il nazional popolare prevarica il culturale e il sociale, in quanto sembra che il primo sia più appetibile per l’audience e il lettore, ma in effetti le cose non vanno così: non è vero che la cultura sia di nicchia, che il sociale interessa solo i volontari, ad esempio. La società deve crescere e necessita di beni materiali e immateriali: questi ultimi sono fondamentali per una crescita collettiva.
Il compito è arduo ma non impossibile.