Ibla e i parcheggi riservati ai disabili. La disavventura di una coppia

La vicenda ci viene raccontata da un nostro lettore e parla della mancanza di comunicazione su come usufruire dei parcheggi riservati ai disabili a Ibla. Purtroppo, la coppia in questione ha dovuto pagare una multa.

“Una coppia di amici, di cui una invalida civile riconosciuta, con tanto di pass, un paio di settimane fa, ha deciso di visitare la nostra splendida città. Questa coppia, spesso, si reca in diversi comuni per conoscere, da vicino, l’unicità e la bellezza dei nostri territori, siciliani e non.

Li accompagno, scendiamo a Ragusa Ibla e, dopo aver fatto parcheggiare loro in prossimità del Giardino Ibleo, nello spazio riservato ai disabili, facciamo un giro al Giardino Ibleo. Subito dopo, decidiamo di visitare il Duomo, e, in piazza Pola, in un altro stallo riservato ai disabili, la coppia lascia l’auto.

Finita la visita, e ammirate le bellezze artistiche del nostro territorio, tornano a casa.

Sennonché, dopo qualche giorno, arriva una comunicazione via Pec,  dal Comune di Ragusa. 

E’ una multa, per aver fruito, senza autorizzazione, di un parcheggio riservato ai disabili. Si tratta di 90 euro.

Non sto qui a specificare la difficoltà, intanto, di aprire una semplice Pec, visto che, probabilmente, il sistema utilizzato  è molto complesso e non è una normale Posta Certificata. In ogni caso, la coppia, chiama il Comando dei Vigili Urbani, il quale, dopo una lunga attesa, che fa perdere peraltro loro il diritto a fruire, entro cinque giorni, del classico sconto per il pagamento della multa, viene confermato che la multa è stata elevata a causa della mancata comunicazione di autorizzazione preventiva per la fruizione dello stallo.

E ciò, nonostante l’invio, successivo, della documentazione comprovante l’invalidità.

A quel punto mi reco, in nome e per conto della coppia di amici, al Comando, per chiedere ulteriori spiegazioni. E lì, ricostruisco la natura del problema. Praticamente, prima di raggiungere i nostri splendidi luoghi, la coppia avrebbe dovuto richiedere un’autorizzazione preventiva. Giusto, giustissimo. Il problema, come ho appurato recandomi, successivamente, sia nel luogo del “misfatto”, Ibla, sia al Comando, tale richiesta non è assolutamente specificata nei tabelloni che troneggiano nel quartiere barocco. L’unico posto dove è indicata la necessità di autorizzazione, è proprio il Comando.

Un unicum, visto che questa coppia, viaggia spesso, per motivi personali, e che, ad esempio, a Cefalù, tale richiesta è indicata con tanto di tabellone gigante, utile proprio ad evitare problemi e incomprensioni di questo tipo.

A poco servono i rimandi generici indicati nelle tabelle, se non vi è una specifica, penso io, segnalazione su ciò che va fatto, nei dettagli, per evitare di incorrere nelle multe. Inoltre, la stessa, visto che consideriamo, giustamente, la nostra città attrattiva anche a livello internazionale, andrebbe prevista anche con traduzione in lingua inglese, per evitare  problemi e incomprensioni.

Peraltro, nonostante l’evidente possibilità da parte della coppia, l’unico sistema per eliminare la contravvenzione è il ricorso, al Giudice di Pace, con costo di 30 euro, secondo quanto mi è stato comunicato, o la Prefettura, che, però, si interfaccia direttamente con il Comando, il quale, secondo quanto mi è stato comunicato, non può certo cambiare opinione. E non certo l’annullamento, visto che, come mi è stato riferito dallo stesso Comando, il costo delle notifiche è di 20 euro, e quindi, come si suol dire, ”stiativi u mussu”.

La coppia, alla fine, ha pagato il dovuto. 

La mia riflessione finale è questa: stante la norma, non è proprio possibile comunicare meglio? Anche perchè fare cassa su questo tipo di situazioni è, a mio modesto avviso, due volte, controproducente. 

Accessibilità, comunicazione e trasparenza, infatti, sono il vero biglietto da visita di una città che si ritiene al passo con i grandi siti artistici italiani ed europei. 

Non a parole, ma nei fatti. 

Altrimenti, il turista o il visitatore, che è il primo terminale del grande sforzo che quotidianamente tutti, istituzioni e privati compiono, non sarà disposto nè a tornare nè a pubblicizzare le bellezze di un territorio che merita, sicuramente, di meglio”.

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