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Iblea Acque ha pagato il suo amministratore senza che ne avesse diritto

E’ stato reso noto il parere legale pro veritate chiesto dal comitato di controllo analogo della società Iblea Acque alcuni mesi fa in seguito alle polemiche nate a causa della nomina dell’Amministratore unico della società, Franco Poidomani, già in pensione e collocato in quiescenza. Il comitato ha reso noto che la carica di Amministratore della società può essere assegnata a una persona in pensione solo se svolta a titolo gratuito. Questo è effettivamente ciò che è avvenuto a partire da febbraio scorso. Il comitato ha richiesto all’Amministratore Unico della società di convocare un’Assemblea dei Sindaci soci. L’Assemblea dovrà discutere la questione e adottare le misure necessarie per garantire che la gestione della società sia in conformità con le indicazioni legali ricevute. Molto probabilmente, l’amministratore sarà chiamato a restituire alcune mensilità che aveva percepito in precedenza.

Una gestione difficile

Il “caso Iblea Acque”, sin dagli albori, ha suscitato polemiche. La gestione della società, partecipata dai sindaci-soci dei dodici comuni della provincia di Ragusa, è stata spesso oggetto di critiche.

Con una nota del 22 febbraio 2024, la Regione Siciliana aveva stigmatizzato il comportamento dei Sindaci della provincia di Ragusa, ammonendo di avere errato e di non poter nominare amministratore di Iblea Acque un dirigente in quiescenza, e soprattutto di non poter erogare allo stesso un compenso per il lavoro svolto. Oggi, il parere pro veritate sancisce che l’amministratore poteva essere nominato, ma solo a titolo gratuito. Oltre alle questioni legate alla nomina di Poidomani, Iblea Acque resta nell’occhio del ciclone per i servizi erogati, definiti da più parti insufficienti: numeri telefonici a cui nessuno risponde, bollette idriche “impazzite” e nessun serio provvedimento per alleviare il problema della siccità, magari aumentando il numero di autobotti per il rifornimento. Nonostante il parere mette un punto, la vicenda non è finita qui. Il consigliere comunale di Ragusa, Gaetano Mauro, ha tenuto oggi una conferenza stampa in cui ha posto l’accento sulle presunte irregolarità amministrative nella gestione della società.


“Chiedo al Comitato del controllo analogo, composto dai sindaci, la revoca immediata dell’ing. Franco Poidomani e la nomina di un nuovo consiglio di amministrazione attraverso procedure di selezione pubbliche e trasparenti. Basta con le nomine basate su relazioni personali”, ha dichiarato Gaetano Mauro durante una conferenza stampa che si è tenuta stamani. Il consigliere ha inoltre richiesto le dimissioni del sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, presidente del Comitato di controllo, accusandolo di non aver svolto il suo dovere di vigilanza.
Mauro ha sottolineato come, nell’ultimo anno, abbia più volte denunciato la violazione delle normative che prevedono che l’incarico dell’amministratore unico debba essere svolto a titolo gratuito. L’incarico per l’ing. Franco Poidomani, dichiara Mauro, è stimato in un danno erariale di circa 285 mila euro. Nessun sindaco, ad eccezione del primo cittadino di Acate, Gianfranco Fidone, avvocato amministrativista, ha mai obiettato sulla questione. 
“In Iblea Acque -ha continuato Mauro- regna una confusione amministrativa preoccupante”. Poi, aggiunge: “Adesso basta.  Vogliamo che si fermi questa deriva. Siamo pronti, in mancanza di riscontri a breve, ad attuare eclatanti forme di protesta. Informeremo la Magistratura penale e contabile”.
Infine, Mauro ha espresso preoccupazione per la situazione finanziaria di Ibleacque, sottolineando come il Comune di Ragusa, che detiene il 24% delle quote societarie, abbia già anticipato oltre 8 milioni di euro alla società. “Non possiamo permettere che la situazione si aggravi ulteriormente,” ha concluso.