Il programma di sviluppo della concessione di coltivazione di idrocarburi “Irminio”, in produzione da circa 30 anni e situata in prevalenza nel territorio del comune di Ragusa e in minima parte nei territori dei comuni di Scicli e Modica, lungo la valle del fiume omonimo, prevede la realizzazione di tre nuovi pozzi, denominati Irminio 6, 7 e 8 da un’unica postazione di sonda (Cluster), in Contrada Buglia Sottana nel comune di Ragusa. I nuovi pozzi saranno realizzati a circa 1,3 chilometri a nordest degli attuali pozzi produttivi, in Contrada San Paolino a Ragusa (Pozzi Irminio 3, 4 e 5).
Questa nuova attività scaturisce dai risultati di nuovi studi geologici che hanno portato a una ricostruzione del giacimento, che si ipotizza significativamente più vasto e che si estenderebbe a nord degli attuali pozzi.
Il progetto di Buglia Sottana è in linea con gli obiettivi di sviluppo del sistema energetico nazionale voluto dal Governo, e si inserisce nel piano di valorizzazione e di incremento delle risorse nazionali del sottosuolo. Inoltre esso si inquadra nell’ambito degli obblighi della Irminio nei confronti della Regione Siciliana. In qualità di Concessionario, la Irminio è tenuta a completare il programma dei lavori, come previsto dalla Legge Regionale n. 14/2000.
Il nuovo progetto
Il progetto mira allo sviluppo del giacimento Irminio, e prevede la realizzazione di 3 pozzi (Irminio 6, 7 e 8).
I pozzi saranno realizzati in sequenza da un’unica postazione in modo da limitare al massimo l’impronta sul territorio. L’area interessata dalle operazioni è di circa 22.000 mq, di cui solamente 13.000 saranno destinati a ospitare le strutture per la perforazione dei pozzi.
Tutta l’area coinvolta dai lavori è pari a un rettangolo di 148×98 metri (a tutti gli effetti poco più grande di un campo di calcio).
Il progetto prevede essenzialmente altre tre fasi operative oltre a quella dei lavori civili, completata nel febbraio 2016.
1. Perforazione dei pozzi (in corso): Da un’unica postazione (cluster) si procederà in successione alla perforazione dei tre pozzi.
2. Prova di produzione. Al termine della perforazione, per verificare la produttività del giacimento, verranno effettuate alcune prove di produzione.
3. Attività conclusive e scenari operativi. Nel caso l’esito della prova risultasse positivo, il pozzo sarà “completato” e saranno richieste le necessarie autorizzazioni per l’avvio alla produzione. Se l’esito dovesse essere negativo (pozzo sterile), il pozzo sarà “chiuso minerariamente” e si procederà alla messa in sicurezza e al ripristino ambientale della postazione alle condizioni preesistenti l’esecuzione del pozzo.
Gli aspetti ambientali
La perforazione di un pozzo è un’attività di per sé sicura. In ogni modo la Società ha preso tutte le precauzioni possibili per evitare qualsiasi rischio ambientale.
Per quanto riguarda la salvaguardia delle acque sotterranee, va sottolineato che la perforazione di un pozzo avviene attraverso lo scavo di fori di diametro via via decrescente e protetti da tubi metallici; i tubi vengono uniti tra loro da apposite giunzioni e a loro volta sono cementate i con le pareti del foro. In tal modo si isolano perfettamente gli strati rocciosi attraversati, e si evitano possibili collegamenti fra suolo, foro e fluidi che in esso circolano. Le falde vengono così protette in modo definitivo.
Per facilitare lo scavo vengono utilizzati dei fluidi biodegradabili che di fatto servono a contrastare, con la loro pressione, l’ingresso dei fluidi presenti naturalmente nel terreno all’interno del foro, e a portare in superficie le rocce scavate. Proprio per evitare qualsiasi possibile accidentale fuoriuscita di fluidi durante la perforazione, abbiamo stabilito che per l’attività di scavo fino a una profondità di circa 200 metri (quota al di sotto delle falde acquifere normalmente utilizzate per uso umano o animale) si utilizzerà esclusivamente acqua dolce potabile.
Prevenzione e monitoraggio ambientale
Irminio ha realizzato una serie di piezometri, ovvero pozzetti che intercettano l’acqua di falda e permettono un’analisi in continuo e in tempo reale delle sue eventuali variazioni chimiche.
L’installazione della strumentazione è già stata fatta prima dell’inizio dei lavori, in maniera da avere a disposizione una misura della qualità delle acque “a bocce ferme” e poterla comparare con quanto accadrà durante le attività di scavo.
Quanto allo stato dell’ambiente, Irminio ha provveduto preventivamente a una serie di attività di studio del territorio, in modo da avere un quadro della situazione esistente prima dello sviluppo del progetto di Buglia Sottana. È stato realizzato uno studio di dettaglio delle condizioni ambientali “ante-operam” della media e bassa Valle del Fiume Irminio, sia a monte che a valle della postazione da realizzare.
Sono stati fatti rilievi, misure e indagini di dettaglio dell’area in cui è prevista la postazione, oltre a misurazioni specifiche necessarie a conoscere l’andamento delle falde acquifere del sottosuolo. Possiamo dire che conosciamo molto bene la situazione attuale e le criticità della media e bassa Valle dell’Irminio, per cui potremo operare stando ben attenti all’ecosistema della zona.
Inoltre, per tutelare al massimo l’ambiente in cui ci troviamo, tutte le acque, anche quelle piovane, prodotte in sito saranno raccolte, stoccate e inviate a trattamento in impianti idonei al loro smaltimento, così come tutti i rifiuti e le rocce di perforazione.
Agricoltura, Idrocarburi, Ambiente
Il sottosuolo ragusano è molto ricco in idrocarburi, cosa risaputa fin dall’antichità. Le più importanti cave di “Pietra Pece” sono infatti nella provincia di Ragusa. Per fare un esempio, i carotaggi realizzati per determinare l’esatta localizzazione dei piezometri intorno alla postazione di Buglia Sottana, a circa 40 metri di profondità, hanno rinvenuto delle rocce contenenti bitume e olio, migrate naturalmente verso la superficie. Il fenomeno di “affioramento” è del tutto naturale e si presenta spesso nel ragusano.
La coesistenza tra attività agricola e produzione di idrocarburi è più “pacifica” di quanto si possa pensare. La nostra attività è poco invasiva, basti osservare come il nostro Centro Oli di Contrada San Paolino sia perfettamente integrato con l’ambiente circostante e con le attività zootecniche e agricole presenti.
Per ulteriori informazioni www.irminio.it