Il 18 aprile si celebra la Giornata Mondiale dei Siti Unesco. Il Val di Noto fra questi con i suoi otto Comuni

Un giorno come gli altri il 18 Aprile? Una data poco nota. Eppure è la festa del patrimonio culturale ed architettonico che supera il luogo ristretto di un territorio per varcare i confini internazionali. La giornata mondiale dei Siti Unesco è stata istituita nel 1982 dall’Icomos, International Council of Monuments and Sites un’organizzazione non governativa che si occupa della conservazione dei monumenti e dei siti mondiali, e dalla Conferenza generale Unesco con lo scopo di superare l’idea che il patrimonio culturale e architettonico di un Paese debba essere di appannaggio prettamente nazionale.

L’internazionalismo culturale è la certezza di oggi ed il futuro di domani.

Se l’ONU nel 1945 è stato lungimirante nella creare l’Unesco con lo scopo di costruire la pace attraverso la cooperazione internazionale, l’educazione, la scienza e la cultura, il Trattato di Venezia, nel 1964, rappresenta la concretizzazione di un progetto attraverso il quale i monumenti ed i siti storici diventano dei beni mondiali sotto la supervisione dell’Unesco e dell’Icomos e non sono più delle proprietà nazionali. Oggi quest’ultima conta dieci mila persone dislocate in 104 nazioni con la missione di conservare e proteggere l’eredità culturale dei monumenti e dei siti di interesse globale, e ogni anno, il 18 Aprile, si punta alla sensibilizzazione sull’importanza dei patrimoni culturali mondiali.

I Siti Unesco in Sicilia

Sono sette in tutto. Nel 1997 è l’Area Archeologica di Agrigento ad ottenere il primo riconoscimento assegnato in Sicilia. Nello stesso anno tocca alla Villa del Casale di Piazza Armerina. Nel 2000 è la volta delle Isole Eolie per essere, questo arcipelago, oggetto di studio privilegiato della vulcanologia mondiale. Nel 2002 tocca alle città barocche della Val di Noto, simbolo di un territorio rinato dopo il terremoto del 1693. In tutto le città del Val di Noto, racchiuse nel sito Unesco, sono otto: Catania, Modica, Noto, Palazzolo Acreide, Ragusa, Scicli, Caltagirone e Militello Val di Catania. Nel 2005 anche la città di Siracusa e il sito delle necropoli rupestri di Pantalica entrano a fare parte della lista dei Siti Unesco. Nel 2015 è il monte Etna, il vulcano attivo più alto di tutto il territorio continentale, a ricevere l’imprimatur di Bene dell’Umanità entrando a fare parte della Heritage list dell’Unesco. Nel 2016 è la Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale ad entrare a pieno titolo nella lista forti di quanto rappresentano al mondo: la convivenza arabo-normanna che ha permesso la formazione delle civiltà intorno al Mar Mediterraneo e di tutta l’Europa moderna.

Foto: Emanuele Caschetto, I love Scicli

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