IL 25 APRILE È LA FESTA DELLA LIBERAZIONE DI TUTTO IL POPOLO ITALIANO

 I principi democratici della nostra bella Costituzione e la dignità di popolo libero e indipendente, nati grazie alla lotta di Liberazione, sono un bene e un patrimonio per tutti gli italiani. Ancora oggi c’è chi vuole ingannare i giovani falsificando la realtà storica dichiarando eroi i ragazzi che aderirono, ingannati dal fascismo, alla repubblica nazifascista di Salò.

Lo storico Renzo De Felice nella sua opera Mussolini l’alleato. La guerra civile, 1943-1945, pubblica una lettera che ci fa conoscere il degrado morale e culturale che regnava tra i fascisti della repubblica di Salò. La lettera è del giovane caporione fascista della famigerata “Banda Carità,. Pietro Koch, scritta alla sorella nell’autunno del 1943, in piena guerra e con gli italiani alla fame e alla povertà. Come si capirà dalla descrizione che esso fa di se, non fu un eroe ma solo un criminale torturatore:

“Adesso vedo chiaro che sotto tutto questo imbroglio c’è lo zampino dei comunisti nemici della Patria, della Famiglia, di Dio. Dargli la caccia è il compito del gruppo che abbiamo formato con altri ragazzi in gamba (…). Credimi dar loro la caccia è diventato un vero piacere, una specie di sport, una caccia grossa perché questi cercano in tutti i modi di resistere. Ma noi abbiamo dei ‘metodi’ patentati e riusciremo a sterminare questo flagello dell’umanità. Siamo armati di tutto punto, forniti di materiale ultramoderno. Abbiamo automobili a volontà, una vera e propria gang all’americana, e tutto quello che desideriamo, liquori, burro, prosciutto, cioccolata, sigarette a volontà, e (…) donnine che con noi non fanno tanti complimenti. E’ una vera pacchia, fare il proprio dovere di Italiani contro quei maiali servi di Mosca, e intanto vivere bene e divertirsi”.

(R. De felice, Mussolini l’alleato. La guerra civile, 1943-1945, Einaudi, Torino, 1997, pp. 102-103).