Il buio dei giorni e l’indifferenza della folla

 

In questo scorso mese di dicembre abbiamo atteso che la sfiducia al presidente del consiglio potesse essere l’avvio per una nuova stagione politica. Vana speranza, il mercato degli onorevoli, si fa per dire, ha rimesso in sella il cavaliere. A seguire la vicenda Mirafiori, anche qui, black- out della politica. Riesplode il caso di Ruby – rubacuori: tutto fango e colpa dei giudici comunisti. Al di là di un giudizio morale che si impone sul presidente del consiglio, è l’intera nazione ad essere tradita  ed oltraggiata, nelle attese e nella dignità. La maggioranza e le forze politiche che la sostengono, non possono sottrarsi al giudizio morale sul loro leader. Non è accettabile questo rifiuto di assunzione di responsabilità per una condotta pubblica e privata indegna di un paese democratico europeo. Dopo anni di grande fratello , di partito dell’amore , di politica Orwelliana , la capacità critica dei cervelli si è inceppata. Anche in periferia, non si può fare finta che la cosa non riguarda, che la politica locale,provinciale o regionale, nulla ha da spartire con questo sconcio. I problemi drammatici del lavoro che non c’è, in tutte le sue specificità, sono assolutamente disattesi e scomparsi dal dibattito politico. Lo strisciante, ma non troppo, razzismo si concretizza con questi esami di italiano agli immigrati. Se è indispensabile attivarsi per far fare conoscere la nostra lingua in un processo di integrazione ad ampio spettro, è assolutamente riduttivo far passare il diritto di cittadinanza da un esame di italiano. E poi  la più squallida proposizione della donna, ridotta al rango infimo di prostituta. Questa offesa è inaccettabile per tutta la nazione, inconciliabile con una visione laica dello  stato, queste posizioni “orizzontali” si confanno alle tirannie piuttosto che ad uno stato democratico con l’aggravante dell’invocato cattolicesimo. Da questo centro destra così rappresentato devono prendere le distanze tutti coloro che hanno alto il senso della dignità, dello Stato di diritto, di popolo cattolico. Non è nella disponibilità di alcun presidente del consiglio la dignità del popolo italiano!