IL CANTAUTORE SICILIANO DI ZELIG SI RACCONTA

Giovedì scorso il  Black Out  di Modica ha ospitato un concerto di Roy Paci, cantautore siciliano reso noto grazie alla trasmissione Zeling. Stile inconfondibile con quel tocco di sicilianità , quei virtuosismi con la tromba  lo rendono inconfondibile. Questa volta il cantautore siciliano, oltre a farci ascoltare alcuni pezzi contenuti nell’ultimo album Latinista , si racconta. Questa scelta nasce dalla voglia di avere un rapporto diretto con il pubblico per questo ama fare  degli incontri nelle città d’Italia,  solitamente  durante happy award. Roy Paci, inizia ad accostarsi alla musica alla tenera età di 5 anni, prima  impara a suonare il pianoforte , poi si rende conto che non è uno strumento affine a lui. Entra a far parte del corpo bandistico del paese, impara a suonare la tromba. “ La banda musicale da sempre ha creato dei grandi musicisti- così ci racconta Roy Paci- Le bande non si esibiscono su un palco ma tra la gente , questo permette  di ascoltare la musica in modo diretto. Ho deciso di fare il musicista dopo che ho provato cosa significa il duro lavoro”.  Ci racconta come i suoi genitori, musicisti, hanno influenzato le sue scelte musicali. La canzone che preferisce è Almeno tu nell’universo scritta da  Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizio nel 1972 e interpretata da Mia Martini. La serate ha preso il via con il  singolo Bonjour Bahia,  scritto a 4 mani con Jovanotti . Quella di Jovanotti non è l’unica collaborazione illustre presente nell’album. Ci sono infatti anche Caparezza e Eugene Hutz dei Gogol Bordello. “Latinista è  un evidente riferimento all’interesse verso la musica latina che da sempre è al centro della ricerca musicale – spiega  Roy Paci- un riconoscimento al latino in quanto nostra lingua madre. È stato interessante anche giocare con alcune innovazioni all’interno della nostra musica stessa. Per esempio avere un utilizzo più spietato di chitarre, dare un taglio un po’ più rock al progetto stesso era una delle prerogative che mi ero prefissato di dare .Con alcune fusioni di lingue e suoni diversi che rendono il disco molto ricco e imprevedibile”. (Elisa Ragusa)