IL CAPO DELLA POLIZIA PROVINCIALE HA RAGIONE. SEMPRE?

Ha ragione il dott. Raffaele Falconieri dirigente Polizia Provinciale Ragusa (così si firma, col titolo ed il ruolo, nella replica che il nostro Direttore gli ha integralmente pubblicata). Ha ragione Falconieri quando scrive, citando nientemeno che il tedesco Goethe, che per conoscere una persona bisogna andare dalla persona etcetera. Concordiamo perfettamente.

Ma adesso ci sia consentita una seppur breve e, speriamo, completa precisazione, in sette punti. Il primo: quando lo scrittore tedesco affermava quanto sopra, veniva in Sicilia per ammirarne monumenti e panorami, piante esotiche e costumi, ma solo dopo essere tornato in terra teutonica ne scrisse, e delle persone, di quei siciliani che era andato a conoscere, non scrisse sempre e solo cose bellissime, anzi (se ne deduce che il voler conoscere le persone può riservare delusioni cocenti).

Il secondo: Falconieri dichiara con sicumera che Hicsuntleones nulla sa di quanto la Polizia Provinciale effettua nel servizio quotidiano. E come fa a dirlo? Come fa ad avere certezza che Hicsuntleones non si sia informato? Oppure crede Falconieri che per sapere cosa faccia (o non faccia) il corpo da lui diretto bisogna necessariamente andare da lui per chiedere ed informarsi?

Il terzo: la elongazione delle tante iniziative della Polizia Provinciale fa onore alla stessa ed al suo comandante, e ne prendiamo atto con sincera gioia, ma perchè Falconieri scrive (e quindi perpetua) che “l’anonimo non sa neanche cosa sia il SISTRI!”? Hicsunteleones ovviamente non sa cosa sia il SISTRI (che per essere scritto tutto in maiuscolo deve certamente essere cosa di massima importanza), eppure è sopravvissuto fino ad una età molto matura, probabilmente più matura di quella di Falconieri stesso.

Il quarto: se Falconieri avesse letto con attenzione il pezzo di Hicusuntleones sullo scempio di flora mediterranea (perché il comandante lo definisce “presunto”?) avrebbe compreso che l’attenzione dell’anonimo che si “nasconde” non era rivolta alla Polizia che lui dirige, ma in generale alla necessità della salvaguardia, all’opera meritoria della Procura ed a quella altrettanto meritoria di associazioni di volontari come, nel caso, Legambiente. Quanto ha disturbato Falconieri, a legger lui, è stato “sparare frasi ad effetto”. In tal senso chiediamo sinceramente scusa al dirigente provinciale, perché riconosciamo che il titolo dell’articolo era troppo “ad effetto”, vezzo tipico dei giornalisti.

Il quinto: Falconieri critica Hicsuntleones per non essersi informato e soprattutto perché l’uso dello pseudonimo è da vili. E Falconieri si è forse informato del perché l’anonimo utilizza uno pseudonimo (non conosco il significato di nickname), quali i motivi verosimilmente seri che gli impongono la scelta? Tra questi motivi non esiste, ripeto, non esiste la paura, di nulla e di nessuno, meno che mai di essere riconosciuto (ah, sapesse Falconieri chi è dietro Hicsuntleones! Speriamo un giorno poterci presentare e con lui parlare di paura).

Il sesto, collegato al quinto: il dottor Raffaele Falconieri ha aggettivato l’anonimo come “imbelle”. Ha colto nel segno, perché chi scrive non ha alcuna pratica colla guerra e colle armi. Ma il termine potrebbe anche intendersi come pavido, e quindi con sfumatura offensiva, ed allora Falconieri avrebbe esagerato. Ma non tema: non accadrà nulla, ci mancherebbe. Il fatto è che Hicsuntleones è un vecchio, nella accezione letterale e letteraria del termine, e pertanto tra acciacchi e stanchezza perenne, ha una memoria labile per le cose minute, d’acciaio per le cose che contano, come, per esempio, l’onore e la dignità.

Il settimo, ed ultimo: gli antichi Romani, che erano scaltri come pochi nella Storia, avevano conquistato manu militari un enorme impero. Andava dalla Britannia alla Persia, ma, in Africa, riuscirono a conquistare solo la fascia costiera, seppure tutta, dal Marocco all’Egitto. Avanzando verso Sud, i legionari si accorsero che altro non incontravano se non sabbia e sabbia. Nelle loro carte tracciarono quindi una bella linea e vi scrissero “Hic Sunt Leones”. Con tutto l’affetto che nutriamo per il simpatico coniglio, leporide sempre preda che sovente riesce a non farsi prendere dal feroce mustelide, vorremmo che Falconieri guardasse alla geografia, e concedere all’anonimo imbelle la possibilità di rifarsi ad un Sud misterioso quanto pericoloso perché vi sono i leoni, non ad una supposta superiorità da “re della foresta”. Del resto, chi potrebbe rivaleggiare in nobiltà con chi, stupor mundi docet, caccia col falcone?