Lo diciamo francamente ad alta voce. Nonostante il vocalist l’abbiamo ribadito più volte, quello di ieri sera a Ragusa non è certo stato il più bel “Capodanno d’Italia”. Leviamocelo dalla mente. Per aspirare a tale traguardo dobbiamo farne di strada, e tanta. E’ stato un bel Capodannno di Ragusa, con tanta gente, soprattutto giovani, che si è ritrovata in piazza San Giovanni a ballare e divertirsi a suon di musica e mix perfetti del dj di Radio Deejay. Tutti pronti ad aspettare l’arrivo del nuovo anno tra una hit del momento e un revival mixato sapientemente. Conto alla rovescia su schermo gigante e poi subito festa con tanto di brindisi. Un copia e incolla di tante altre feste di piazza che di certo non ha brillato per originalità o per particolari attrazioni. Ecco perché non ci sentiamo di assecondare il vocalist che ha accompagnato Albertino durante la serata e che ha parlato del “Capodanno d’Italia” riferito a quello in corso a Ragusa. Piuttosto, a ben guardare, sarebbe potuto essere un attimo più morigerato. E non certo per “sculettanti” ballerine “Paradiso” seminude (poverette loro col freddo che c’era) che hanno allietato quello che non era il “Capodanno d’Italia” e nemmeno per i consigli un po’ da oratorio che altri protagonisti ci hanno regalato, ma per la somma spesa: ben 35 mila euro. E non vogliamo di certo far le pulci all’organizzazione, l’associazione “Cantanti e Contanti” che ha proposto lo spettacolo. Anzi, ne possiamo solo tessere le lodi perchè dal punto di vista organizzativo tutto impeccabile. Ma è proprio la scelta di pensare ad un mega palco, questo si quasi da “Capodanno d’Italia”, senza nei fatti essercene davvero bisogno. Un mega palco che ha occupato praticamente mezza piazza San Giovanni, costringendo la platea degli spettatori a dover stare sul sagrato della chiesa o sotto i portici di palazzo Ina in quanto nell’altra mezza piazza, tra tavolini, sedie, un gazebo, non c’era tantissimo spazio. Ma c’era davvero bisogno di un mega palco come quello utilizzato? Visto che dj Albertino occupava una postazione di pochi metri, si sarebbe potuto pensare ad una struttura più piccola, più “leggera”, riducendo così la spesa complessiva di questo Capodanno tutto ragusano. Anche perché 35 mila euro non sono mica pochini e verificare la possibilità di risparmiare sarebbe stato un dovere del Comune, anche alla luce della battaglia politica che, fino a poche ore prima e a pochi metri più in là, si è condotta in Consiglio comunale sulle variazioni di bilancio da 20 milioni di euro. Spendere e spandere, al di là di ogni buona proposta che arriva dai privati, deve essere la via maestra della buona condotta amministrativa? Ma, soprattutto in questo Natale, su cui torneremo, di spese se ne sono fatte davvero tante come denunciato in aula dai consiglieri d’opposizione. A proposito, in piazza San Giovanni allo scoccare della mezzonotte, botti e fuochi d’artificio. Ma non erano vietati?