Le donne del Centro Italiano Femminile ribadiscono la ferma opposizione all’uso strumentale del corpo della donna nella pratica dell’utero in affitto, prevista nel ddl Cirinnà.
Sono convinte che nessuna donna possa essere ridotta a funzione e che la procreazione non può prescindere dalla relazione personale tra un uomo e una donna nella scelta di mettere al mondo un figlio, né che un figlio possa essere il frutto di un contratto. Mai come in questo caso l’etica della responsabilità si scontra con l’onnipotenza della tecnologia, che impone la sua visione falsamente neutrale e finisce col conisiderare la persona umana semplicemente un mezzo per raggiungere un fine.
Con questa legge viene ad offuscarsi la visione stessa di diritto, che anche se individuale non può prescindere dall’inevitabile funzione sociale e dalla ricerca del bene comune.
Il Cif ribadisce l’importanza della famiglia costituzionalmenter intesa, cellula originaria della società e luogo di crescita della solidarietà tra generi e generazioni.
D’altra parte ritiene, contro ogni forma di omofobia, che vengano rispettati e riconosciuti i diritti delle coppie omosessuali da regolamentare per legge, ma da non confondere con il matrimonio.
Il lungo dibattito sulla legge in discussione sta a confermare che sono in gioco questioni fondamentali per la società di domani,laddove la politica sarà chimata a salvaguardare nella vita democratica il dfinamico equilibrio tra libertà individuale e rsponsabilità sociale , tra progresso tecnologico e fondamentali principi etici.
Roma 26 Gennaio 2016
Maria Pia Campanile Savatteri
Presidente nazionale CIF