La decisione presa dall’Amministrazione Comunale di Ispica e dalla maggioranza che la sostiene sul non fare ricorso alla costituzione di parte civile nel procedimento penale che vede il Comune di Ispica “parte offesa” lascia questo Comitato Cittadino sbigottito.
Senza voler entrare nel merito del dibattito politico, che si è aperto attorno alla questione già da alcune settimane, e della vicenda giudiziaria, sulla quale riteniamo che solo gli Organi Giudiziari abbiano titolo e legittimità ad esprimersi, la scelta fatta da questa Amministrazione e dalle forze politiche che la sostengono è in palese e netto contraddizione con dichiarazioni, fatti ed atti pubblici che, nel corso di questo scorcio di legislatura hanno caratterizzato l’azione di questa Amministrazione e che sono stati oggetto di confronto e dialogo tra questa Amministrazione, il nostro Comitato Cittadino e l’associazione Avviso Pubblico.
Rimaniamo sbigottiti perché, in tutta franchezza, non riusciamo a vedere in questa scelta motivazioni di carattere così ”straordinario” da poter giustificare il sostanziale disconoscimento di una delibera di giunta (data 10 giugno 2016), con la quale si dichiarava la piena condivisione dei principi contenuti nel codice etico denominato “Carta di Avviso Pubblico”.
Rimaniamo sbigottiti perché non riusciamo a trovare il nesso logico tra la scelta odierna e l’interlocuzione avviata dall’Amministrazione con i vertici di Avviso Pubblico e finalizzata a trovare una soluzione che, bypassando i vincoli ed i divieti imposti dallo stato di dissesto finanziario, consentisse a questa Amministrazione di adottare la Carta di Avviso Pubblico quale codice etico del Comune di Ispica e di poter formalizzare l’adesione all’associazione Avviso Pubblico e, quindi, entrare a far parte di un circuito virtuoso per la promozione della legalità e della trasparenza.
Rimaniamo sbigottiti perché, dopo un anno e mezzo di confronto e dialogo, la scelta odierna potrebbe compromettere definitivamente ed irreparabilmente il raggiungimento di un obbiettivo contenuto nel “Programma” con il quale questa Amministrazione (e le forze politiche che la sostengono in Consiglio Comunale) si sono presentate alla cittadinanza alle ultime elezioni.
Unica giustificazione che possiamo e riusciamo ad ipotizzare è che, magari, a qualcuno degli amministratori sia sfuggito il fatto che l’art. 21 della Carta di Avviso Pubblico recita, in maniera chiara e non diversamente interpretabile, che: “In caso di rinvio a giudizio per i reati sopraelencati di dipendenti o di altri amministratori dell’ente, l’amministratore deve promuovere la costituzione di parte civile della propria amministrazione nel relativo processo. L’amministratore deve presentare un esposto alla Procura della Corte dei Conti qualora emerga l’eventualità di un danno erariale imputabile ad altri amministratori o dipendenti dell’ente”.
Per tale motivo, essendoci ancora i tempi tecnici, auspichiamo che l’Amministrazione, nella sua piena autonomia decisionale, prenda atto di questa “svista” e, rivedendo la propria scelta, decida di riallineare il tutto alle dichiarazioni, ai fatti ed agli atti che hanno contraddistinto e caratterizzato la sua azione nel corso di questo primo scorcio di legislatura.