IL CONI SOLLECITA UN RIPENSAMENTO

Affollata riunione dei rappresentanti delle società sportive della città con i vertici dell’Amministrazione comunale. Erano presenti il Sindaco Piccitto, il viceSindaco Iannucci e l’Assessore al Bilancio Martorana.

Per il Coni è intervenuto il delegato provinciale Sasà Cintolo, era presente anche il delegato vicario Adolfo Padua che rappresentava, anche la Federazione Atletica Leggera.

La riunione era stata richiesta principalmente per discutere dei termini del mantenimento o dell’annullamento della delibera commissariale che aveva istituito il ticket sui servizi a domanda individuale, in pratica delle tariffe per l’utilizzo degli impianti sportivi.

Inevitabile, considerate le aspettative, entrare subito in argomento: Il Sindaco Piccitto è andato subito al sodo e ha preannunciato, in sede di redazione del bilancio di previsione, che dovrà essere sottoposto al Consiglio Comunale entro il 30 settembre per l’approvazione, una riduzione della percentuale a carico degli utenti, al momento fissata al 36 %. In una prima fase ci sarà una rimodulazione lineare, in  seguito si cercherà di apportare modifiche alla percentuale sulla base delle fasce orarie di utilizzo degli impianti.

In ogni caso, ogni possibile eventuale riduzione non potrà concretizzarsi prima dell’inizio del mese di ottobre. Conseguentemente, per il mese di settembre, non ci dovrebbero essere possibilità di rivedere l’adozione del ticket, i responsabili degli uffici hanno sollecitato i responsabili delle società a collaborare per il rispetto della delibera commissariale.

Abbiamo usato il condizionale perché, da più parti, è emersa la richiesta di sospendere l’applicazione della delibera.

Fra i più decisi nel criticare il provvedimento commissariale, il delegato provinciale del CONI, Cintolo, che, senza mezzi termini ha contestato la delibera sia sotto l’aspetto formale che sostanziale, definendola scorretta.

Una delibera che si basa su una legge del 1983, mai adottata in virtù dell’interpretazione della relativa circolare attuativa dello stesso anno che  specificava espressamente, come impianti sportivi interessati all’applicazione di una partecipazione per la fruizione solo piscine, campi da tennis, impianti di risalita e piste di pattinaggio.

Cintolo ha voluto precisare che era tutto pronto per un ricorso al TAR che, secondo i legali, poteva avere ampi margini di riconoscimento delle tesi opposte, azione legale che è stata solo rimandata dopo i contatti con il Sindaco e il consigliere Agosta, per cui si aspettano risposte da parte dell’Amministrazione per rivedere profondamente un provvedimento che, alla fine, incide con una cifra minima sul bilancio comunale. Adolfo Padua ha voluto evidenziare come una relazione degli uffici, parte integrante della delibera, consigliava già di limitare al 20% la percentuale di incidenza del ticket.

Sostanzialmente il Sindaco ha confermato le difficoltà di far scomparire dal bilancio una cifra di circa 250.000 euro, riservandosi di esaminare più attentamente la questione per venire incontro alle diverse perplessità sul futuro delle attività sportive in città, ribadendo l’esigenza di affrontare più in generale la problematica del costo degli impianti sportivi, diventata ormai insostenibile.

Ben presto, sin dai primi interventi dei rappresentanti le varie società, l’incontro si è trasformato in una rassegna di tutte le problematiche che assillano l’attività sportiva, questioni che sono emerse per i condizionamenti provocati dall’adozione dei ticket e favoriti dall’accenno del primo cittadino ai costi di mantenimento delle strutture sportive.

Impossibile fare l’elenco delle lamentele e delle disfunzioni che sono state evidenziate, che hanno indotto a una riflessione: fino all’insediamento della nuova amministrazione quale era la situazione ?

O i vertici dell’Assessorato allo Sport erano dotati di super poteri e tutto filava liscio, tanto che delle questioni poco si è saputo, oppure per anni gli Assessori di turno sono stati bravi nel mettere costantemente la polvere sotto il tappeto. Naturalmente impossibile che la pioggia di rimostranze caduta nel corso dell’incontro possa essere, anche in minima parte, addebitata alla attuale amministrazione che, però, in ogni caso, è chiamata a mettere ordine in tutto il comparto.

L’incontro ha fatto emergere l’importanza della partecipazione dei soggetti interessati alla vita amministrativa, metodo dalla cui concreta attuazione da parte dell’amministrazione, dipenderanno i risultati che tutti aspettano.

Gli interventi  di rappresentanti delle società e delle federazioni sportive, oltre a mettere in risalto le difficoltà derivanti dai maggiori costi per il ticket, quasi per tutti assolutamente insostenibili, che obbligheranno ad un ridimensionamento delle attività, hanno tracciato un quadro, a tratti, desolante della situazione degli impianti sportivi, che, inevitabilmente porta a pensare di tanta polvere sotto il tappeto.

Impianti coperti dove normalmente piove dentro, spogliatoi senza porte, strutture interessate da interminabili lavori, coabitazioni difficili su campi come l’ENAL o il Petrulli dove si allenano contemporaneamente più squadre e una marea di atleti, criteri di disponibilità degli impianti sportivi da rivedere radicalmente alla luce di condizioni e realtà  sportive profondamente mutate nel tempo, realtà come il campo di calcio di Marina di Ragusa che richiedono maggiori attenzioni, esigenza di ristrutturare gli impianti in funzione energetica.

In tal senso ci si aspetta tanto dalla nuova amministrazione, sensibile ai temi del risparmio di energia, se il Sindaco ha evidenziato il costo insostenibile per gli impianti sportivi, c’è chi ha fatto notare che in alcune palestre ci sono ancora oggi scaldabagni elettrici, dai consumi spaventosi.

Altri giustamente hanno fatto notare come ci siano impianti sportivi quasi riservati a determinate società ma con costi totalmente a carico della collettività, Adolfo Padua ha definito, addirittura, il Selvaggio ‘tempio inviolabile’. Concordi molti interventi nel chiedere che chi gestisce un impianto provvede ai costi, altrimenti lo lascia, concordi con l’opinione del Sindaco che chi gestisce deve anche provvedere alla voltura delle utenze. Chiaramente tutto deriva da tempi beati, in cui le disponibilità economiche erano diverse, ma, tralasciando il passato, si impone ora una netta revisione dei criteri fin qui adottati.

Tanti i progetti in itinere, alcuni definibili a breve termine, altri meno, che interessano il campo di viale Colajanni, la palestra Umberto I, il campo Petrulli, la palestra di viale Ten lena, ma ciò che emerso con forza è l’esigenza i rivedere la gestione degli impianti.

Il bilancio che si dovrà predisporre a breve può costituire una cartina la tornasole dell’inversione di tendenza per l’attenzione alle politiche sportive: se tanto si è fatto, fino ad ora per gli spettacoli, si impone medesima attenzione per il settore sportivo che coinvolge una ampia fetta della comunità, con ampi e diffusi riflessi sul sociale e sugli aspetti legati alla salute e allo sviluppo delle giovani generazioni.

 

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