Archiviata la rideterminazione delle commissioni consiliari a seguito del recente passaggio al gruppo Pid dei consiglieri Giorgio Mirabella, Giovanni Di Mauro e Giampiero D’Aragona, torna a ricoprire un ruolo operativo il consiglio comunale di Ragusa.
Dopo la relazione dettagliata da parte della riconfermata dirigente del terzo settore, dottoressa Cettina Pagoto, è stato infatti approvato il Regolamento dell’Imposta Municipale Propria (IMU), la cui discussione era stata sospesa la scorsa seduta proprio a causa dell’assenza del dirigente di competenza.
“Un provvedimento che ricalca le linee guida trasmesse dal governo centrale – spiega Cettina Pagoto – per evitare di creare uno strumento difforme e non valido. Abbiamo confermato le aliquote base indicate dall’orientamento ministeriale, ovvero il 4 per mille per le abitazioni principali, il 7,6 per mille nel caso degli altri immobili”.
La dottoressa Pagoto chiarisce anche i dubbi intorno al maggiore gettito registrato nelle casse comunali rispetto la somme inserita nel bilanco di previsione.
“Una sorta di tesoretto c’è – conferma – pari a 600.000 euro circa. Ma gli ulteriori ventilati tagli agli enti pubblici non ci consentono di utilizzare queste risorse. Inoltre il Governo, sulla base degli introiti ricavati dalla prima rata, si è riservato la possibilità di modificare le aliquote dell’Imu entro il prossimo 10 dicembre al fine di garantire il gettito atteso”.
Quello proposto al consiglio è in sostanza uno strumento economico blindato.
Sfidano il parere tecnico i provvedimenti presentati dal consigliere Nino Barrera, Pd, e dal capogruppo MpA Giuseppe Lo Destro, sebbene a partire dal prossimo esercizio finanziario, salvo fatto l’equilibrio di bilancio.
“Ritengo che il ruolo del consiglio comunale non sia prendere atto dei regolamenti ma – sottolinea Nino Barrera – individuare le forme che possano meglio adeguare le leggi alle esigenze specifiche di un determinato comune. L’emendamento all’articolo nove del regolamento, quello che regola le detrazioni per la casa principale, va ad intervenire su quelle abitazioni in centro storico collocate su più piani per le quali i residenti devono pagare aliquote Imu differenti con notevole disagio economico. Per quei cittadini che opereranno l’accatastamento unitario degli immobili in questione potremmo prevedere una aliquota ridimensionata al 3.90 per mille”.