Il cuore di Carmelo da Acate e i “gladiatori”: salvati nel Ravennate oltre 100 animali

“Cosa mi resta di questi giorni? Che ‘io’ non esiste, esiste il ‘noi’ che e’ condivisione, gruppo e forza. E il vero amore e’ quando lo dai, non quando lo ricevi, ma non e’ ancora finita eh! Ci sono ancora tanti animali da salvare”. Dice cosi’, Carmelo Gallo che con i suoi “gladiatori”, Nicolas Marani e Alex Ansaloni, ha portato in salvo un centinaio di animali, muovendosi per un raggio di una quindicina di chilometri attorno al comune di Russi nel Ravennate, chilometri in mezzo all’acqua che arriva alla vita e nel fango, in Emilia Romagna, partendo da Santarcangelo di Romagna dove attualmente abita, lui siciliano di Acate.

Tutto inizia da richieste di aiuto che arrivano da Facebook, di persone che stanno perdendo i propri animali; lui chiama il primo numero di telefono “ed e’ iniziata una straordinaria esperienza”, racconta Carmelo, 37 anni allevatore di cavalli da salto e dressage, una passione che lo ha folgorato quando era piccolino ad Acate, e in una vecchia casa diruta aveva trovato le foto del suo bisnonno con i cavalli innamorandosene.

“Mi ha risposto una donna era in difficolta’, lei al primo piano della casa. L’acqua che aveva invaso il piano terra e tutti gli animali nel cortile erano in un metro d’acqua; con lei aveva i cani, uno dei quali doveva partorire. Mi ha chiesto aiuto e il telefono si stava scaricando. Era senza elettricita’. Pensava che sarebbe stato quasi impossibile che io o altri soccorritori riuscissimo a raggiungerla. Le ho promesso che l’avrei raggiunta l’indomani. Con il mio camion per il trasporto dei cavalli e avendo un minimo di esperienza con gli animali sono partito e ho pensato, come viene la raccontiamo” dice Carmelo trasformando in italiano una espressione tipica dialettale che da’ esattamente il senso: “intanto ci proviamo e poi, quel che succede succede”.

“Mi sono avventurato finche’ non mi hanno bloccato. Sono sceso dal camion ed ho proseguito a piedi. Quasi subito ho preso una lepre infreddolita e l’ho riportata nel camion al sicuro poi dopo per un paio di chilometri camminando in acqua ho incontrato dei volontari con la barca, di Modena di un’associazione che si chiama ‘Il pettirosso’ siamo andati avanti, anche correndo qualche rischio perche’ in alcuni punti l’acqua era molto alta e c’era corrente. Ma mi sentivo sicuro della mia preparazione”.

Arrivati alla fattoria della donna, Carmelo ha trovato il resto di quella che diventera’ la sua “squadra speciale” che oggi e’ un punto di riferimento. “Alex e Nicolas stavano gia’ recuperando due asinelli. Abbiamo recuperato tutti i volatili, c’erano pappagalli, galline, non abbiamo trovato due pecore e una capra che probabilmente sono state portate via dalla corrente, le anatre e le oche erano nel loro ambiente ma all’asciutto in un fienile dove abbiamo lasciato del mangime. Siamo tornati il giorno dopo a controllare e stavano bene”.

Poi un’altra tappa in una casa dove si scorgeva un mucchio di letame, segno della presenza di animali: una cavalla e un pastore tedesco. “Abbiamo parlato con i proprietari che si erano rifugiati ai piani alti, abbiamo portato via la cavalla. Il cane che comunque era all’asciutto in una mangiatoia, il giorno dopo, la famiglia lo aveva riportato in casa, anche in questo caso siamo passati a controllare documentando tutto anche con dei video. Era troppo pericoloso da prendere subito, ringhiava e noi non potevamo rischiare di farci male, avevamo altre missioni da compiere” racconta ancora Carmelo orgoglioso del suo gruppo di “gladiatori”, cosi’ li chiama, ragazzi giovani con cui “e’ bastato guardarci negli occhi per capire cio’ che andava fatto, sempre con il sorriso e senza sentire stanchezza, pioggia, umidita’ e freddo, felici tutti perche’ abbiamo portato speranza oltre che aiuto.

A pensarci bene, non abbiamo avuto il tempo di conoscerci ancora – dice ridendo – Ma siamo una squadra. Ieri sera la mamma di Alex ci ha preparato la prima cena dopo un bel po’di tempo”. Staccati dagli altri volontari i tre ‘gladiatori’ ad un certo punto hanno proseguito da soli, con il coordinamento prezioso di Roberta Ravello degli Horse Angels Odv che ha assicurato anche la squadra: bisognava agire in fretta e i gruppi piu’ numerosi sono difficili da coordinare, tanto che oggi vengono considerati una sorta di squadra speciale di intervento, e ne vanno fieri. Le galline recuperate in contenitori galleggianti camminando nell’acqua fino al collo, le caprette abbracciate nei trasporti improbabili anche con l’aiuto di anziani agricoltori, i pony, i cavalli.

“Si e’ creata una grande famiglia – spiega Roberta, stremata anche lei dal lavoro costante di ‘collegamento’ -. Da noi arrivano decine di messaggi con richieste di aiuto non solo per il recupero degli animali, e non solo per i cavalli, di cui la nostra associazione si occupa, ma anche per la ricostruzione di scuderie e maneggi completamente distrutti. Inoltriamo i messaggi a chi sta sul territorio, dove si e’ creata una grande collaborazione anche con le istituzioni, dalla polizia municipale ai sindaci, alla forestale, per esempio, a tutte le associazioni che si occupano della tutela degli animali. Oltre ai ‘gladiatori’ anche altri gruppi stanno facendo di tutto, in collaborazioni che nascono dal bisogno reciproco, ognuno con le proprie possibilita’”. I servizi veterinari dell’Asp danno supporto, gli allevatori che ne hanno possibilita’, offrono gli stalli per ospitare temporaneamente il bestiame di colleghi o di famiglie, le cui stalle e aie sono state devastati dal maltempo e cosi’ si crea una rete di contatti e di solidarieta’.

Centinaia di contatti, rischi calcolati, anche se davanti ad un animale in sofferenza, magari si dimentica il pericolo. Carmelo parla dei “suoi” ragazzi con orgoglio, lo stesso che condivide con loro quando racconta di quegli animali stremati presi in braccio e portati in salvo. Da soli o con altri volontari, i “gladiatori” continuano a ricevere chiamate e i loro piccoli ma grandi gesti ricevono supporto immediato dalle persone che sul territorio li vedono operare animati solo dalla gioia di poter dare una mano. Non si lascia indietro nessuno. Dalle piccole stalle ai luoghi in cui gli animali sono numerosi. Oggi a cinque giorni dal nubifragio che si e’ abbattuto sull’Emilia Romagna, iniziano a essere visibili anche le tragedie: decine di animali morti e qualche momento di tensione. Ma ci sono altri animali da salvare. fonte Agi

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it