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Il dissesto di Chiaramonte Gulfi ha un “impianto solido”. Ecco perché il Tar ha respinto il ricorso. Parla il sindaco Mario Cutello
19 Nov 2024 20:06
Il dissesto proclamato dal comune di Chiaramonte nel settembre del 2023 ha “un impianto motivazionale solido” ed è a tutti gli effetti legittima.
Il sindaco di Chiaramonte Mario Cutello ha reso note le motivazioni della sentenza del Tar di Catania che, il 9 luglio scorso, ha respinto il ricorso presentato dall’ex sindaco di Chiaramonte Sebastiano Gurrieri con l’intervento, a supporto, della società cooperativa Dafne che prestata e presta alcuni servizi per il comune di Chiaramonte Gulfi.
Respinto il ricorso dell’ex sindaco Gurrieri e della società cooperativa Dafne
Secondo Gurrieri, rappresentato in giudizio dall’avvocato Santi Pappalardo, a sua volta coadiuvato da Giuseppe Seminara per la Dafne, il dissesto proposto da una relazione degli uffici contabili dell’ente e approvato dal consiglio comunale il 15 settembre 2023 si sarebbe “basata su errati presupposti contabili” e non si sarebbero verificati i presupposti che il Tuel pone a base della dichiarazione di dissesto. Secondo Gurrieri, il comune avrebbe dovuto ricevere trasferimenti da Stato e Regione per un ammontare di 2.500.000 di euro che avrebbero dovuto essere destinati alle fatture non pagate.
La sentenza emessa dalla quinta sezione del Tar di Catania (presidente Agnese Anna Barone e, consigliere Giuseppina Alessandra Sidoti ed estensore Salvatore Accolla) ha giudicato corretta la quantificazione dei debiti fuori bilancio effettuata dall’ente, rilevando come non ci siano errori. Il comune avrebbe poi redatto un apposito registro che elenca i vari debiti fuori bilancio e il loro ammontare. Inoltre, la somma di 2.500.000 che il comune doveva ricevere era già iscritta nella contabilità tra i crediti da riscuotere e dunque correttamente contabilizzata. Quando queste somme sarebbero arrivate avrebbero inciso sulla disponibilità di cassa, non sul bilancio. La dichiarazione di dissesto quindi – secondo i giudici del tribunale amministrativo “ha un impianto motivazionale solido” e non può “essere messo in discussione dalle censure del ricorrente”.
Secondo il sindaco Cutello la sentenza chiude una fase della vita amministrativa dell’ente e fa chiarezza sulle polemiche di questi giorni.
Manca il dirigente del settore finanziario. Cutello: “Potremo averlo dopo l’approvazione della pianta organica”
Ora il comune è alle prese con la fase di predisposizione del piano di riequilibrio che dovrà essere presentato al Ministero dell’Interno (Dipartimento Finanza locale). Il comune soffre per la mancanza di un dirigente di ruolo alla guida del settore finanziario, che manca nell’organico dell’ente. Per un anno e mezzo, l’ufficio è stato retto – a scavalco – dalla dirigente del settore finanziario di Giarratana, Samantha Agosta. Attualmente è retto solo da responsabili nominati temporaneamente dal sindaco in attesa di potere avere un dirigente di ruolo. “Non avevamo alternative – ha spiegato Cutello – la dichiarazione di dissesto non ci consente di fare assunzioni, almeno finché non avremo approntato la pianta organica. Ho chiesto la disponibilità di dirigenti di altri enti per assumere un ruolo a scavalco nel nostro comune, ma per il momento non c’è tale possibilità. Attendiamo di approvare la pianta organica: lo faremo a breve. Poi potremo chiedere al ministero la possibilità di un’assunzione in deroga o di un incarico dirigenziale ex articolo 110 che ci consenta di reggere al meglio il settore finanziario. Ma per il momento andiamo avanti con le risorse che abbiamo: posso però assicurare che l’ipotesi di bilancio riequilibrato è già pronta e presto sarà possibile completarla e presentarla al ministero”.
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