Il dossier del PD sulle reti idriche: “Sprechi e cattive gestioni”. A Ragusa, rete idrica obsoleta

Un dossier, elaborato dal Dipartimento economia del Pd siciliano, guidato dall’ex parlamentare Franco Piro, evidenzia preoccupanti dati relativi ai consumi idrici in Sicilia. Mentre la media nazionale per gli usi civili si attesta al 15,5%, in Sicilia la percentuale sale al 36,6%, riflettendo un forte spreco d’acqua e le condizioni critiche della rete idrica. Questo divario è particolarmente rilevante nell’anno della grande siccità, che ha portato il governo a dichiarare lo stato d’emergenza per l’Isola.

Dei 46 bacini censiti solo 20 risultano collaudati

La situazione degli invasi è altrettanto critica. Dei 46 bacini censiti, solo 20 risultano collaudati, mentre molti altri presentano limitazioni o sono ancora in fase di preparazione. Questo implica che, nonostante la capacità teorica degli invasi possa raggiungere 1,13 miliardi di metri cubi d’acqua, i volumi effettivamente autorizzati si fermano a 701,6 milioni, ovvero solo il 62% del loro potenziale, a fronte di un fabbisogno stimato di circa 1,4 miliardi di metri cubi all’anno.

Il dossier sottolinea anche la cattiva gestione delle risorse idriche, evidenziando che ben 217 corpi idrici su 256 sono afflitti da “pressioni significative” derivanti da inquinamento e prelievi agricoli. La vulnerabilità del 23% del territorio regionale ai nitrati di origine agricola è un ulteriore segnale d’allarme.

A Ragusa reti idriche obsolete

Le reti idriche in Sicilia mostrano una forte obsolescenza, con perdite del 51,6% dell’acqua immessa nel sistema, contro una media nazionale del 42,4%. Nelle province di Ragusa e Siracusa, questa cifra sale addirittura al 60%. Nonostante Siciliacque, il principale gestore idrico dell’Isola, abbia investito 250 milioni di euro per ridurre le perdite dal 30% al 15%, la situazione generale resta critica.

Infine, il dossier denuncia una gestione inefficiente delle risorse finanziarie: mentre sono stati stimati 8 miliardi di investimenti necessari per risolvere la crisi idrica, 15 miliardi sono destinati alla costruzione del ponte sullo Stretto di Messina, creando preoccupazioni sulla priorità delle risorse e sugli interventi necessari.

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