IL DRAMMA VERO È CHE, ALL’ORIZZONTE, NON SI INTRAVEDONO AQUILE!

Con un comunicato, successivo alla conferenza stampa organizzata nella mattinata di sabato, è lo stesso parlamentare  regionale a spiegare le motivazioni della scelta comune alla stragrande maggioranza dei componenti di origine Alleanza Nazionale nel Consiglio Nazionale del PDL.

“Occorre costruire tutti insieme un partito di centrodestra, – dice l’on.le Assenza – nel quale la destra abbia un ruolo determinante. Sono rimasto dov’ero, d’altra parte l’opzione ‘centrista’ di Angelino Alfano non ha nulla a che vedere con la mia storia politica e con le prospettive del Nuovo Centro Destra, la cui sigla NCD dovrebbe essere cambiata in NDC.

Al Consiglio nazionale del 16 novembre scorso, la scelta era seguire gli scissionisti o rimanere dove eravamo. Tutti coloro che provenivamo da An, tranne 9 (su quasi 160), abbiamo operato nella continuità. Adesso è necessario costruire un partito vero e non di plastica, che si leghi al territorio, che parta dalla base, dagli iscritti per far si che siano loro a scegliere i propri dirigenti. Devo dire che si sta lavorando in tal senso e stiamo raccogliendo, con grande piacere, tante nuove adesioni”.

L’on.le Assenza ha poi aggiunto: “Auspico che tutte le componenti della destra, rompendo gli indugi, aderiscano a questo progetto: formare un grande movimento di centrodestra che governi e incida sulla realtà italiana, piuttosto che rimanere nell’ambito della mera testimonianza, oppure ostaggi di sterili personalismi. In tal senso stiamo lavorando e, molto probabilmente, nei primi giorni della settimana prossima, annunceremo la formazione del gruppo unitario all’ARS Forza Italia-Lista Musumeci”.

Nel fare delle valutazioni politiche sulle emergenze economiche del paese e sui provvedimenti adottati dal governo, Giorgio Assenza non intravede un’azione capace di determinare una inversione di rotta, non ci sono provvedimenti per lo sviluppo, l’occupazione, la fiscalità e la difesa del reddito che imprese e famiglie aspettano ormai da troppo tempo. Per cui auspica un ritorno alle urne quanto mai tempestivo, con una nuova legge che, come ha sentenziato la Corte Costituzionale, ponga fine all’era dei nominati dal partito, senza preferenze del popolo degli elettori.

La dichiarazione di appartenenza di Giorgio Assenza pone la prima pietra della nuova costruzione di Forza Italia. Senza dubbio il primo ‘pezzo’ è importante, ineccepibile come persona, altamente qualificato come professionista e politicamente ‘spendibile’ per fare da collettore di consensi per la nuova formazione politica berlusconiana.

Per stare tranquilli sul futuro del partito, considerate le voci che circolano, ci sarà da attendere, intanto, una investitura ufficiale che prescinda da influenze palermitane o siracusane, leggi Miccichè o Prestigiacomo, che già in passato hanno utilizzato il territorio come palestra per i propri fedelissimi.

Occorrerà poi verificare che la nuova formazione politica sia veramente aperta all’ingresso di imprenditori e professionisti validi, e non costituisca feudo di politicanti e faccendieri che debbono imporre i loro uomini ai vertici.

Ancora occorrerà evitare che ci sia il ritorno sulla cena di esponenti politici discussi o che hanno cambiato formazione, cercando invece di cooptare quelle forze e quelle figure sane che sono state obbligate ad ‘espatriare’ per i torbidi e inconcludenti disegni delle lobby affaristiche della vecchia formazione politica.

Infine si spera che, quando la già residuale formazione di nuovo centro destra esaurirà  la sua forza inerziale, non si pensi di allungare i tavoli per accogliere i figliuoli prodighi.

E di tutte queste eccezioni che pone l’opinione pubblica di destra occorrerà farsi carico e fornire risposte chiare ed esaustive.

Quanto mai significative le parole finali di un intervento dell’on.le Giorgio Assenza, del 16 novembre scorso: “Il progetto originario del centro-destra ha subito certamente una battuta d’arresto, ma non è stato sconfitto per via politica. E’ in quella direzione, voluta dalla maggioranza del Popolo Italiano, che occorre pertanto  procedere con forza e determinazione, invece di soffermarsi sulla ridicola diatriba ornitologica fra falchi e colombe.  Anche perché il dramma vero è che, comunque, all’orizzonte non si intravedono aquile!