Ultimamente si parla sempre più di un fenomeno molto diffuso soprattutto nel sud Italia: centinaia di persone che vivono in paesi soggetti a continui bombardamenti e conflitti, intraprendono un viaggio definito “viaggio della speranza”. Si, perché per queste persone è un vero e proprio viaggio della speranza, dove ammucchiate l’una sull’altra su dei piccoli barconi, molte di esse perdono la vita, travolte dalle onde, sfinite dalla fame e dalla sete. Molti immigrati provengono dai paesi dell’Africa, che per secoli sono stati sfruttati per le loro ricchezze. Essi sperano di trovare un futuro migliore, cercando di integrarsi nella nostra società. Personalmente, io credo sia possibile integrare persone con culture, religioni e origini così differenti, aprendo la mente e guardando oltre il colore della pelle, oltre le diverse culture o usanze. Sono consapevole però che in un paese come il nostro, è difficile che tutto questo venga accettato da tutti, soprattutto perché prevalgono i pregiudizi. Bisogna far capire a tutti che queste persone non vengono qui per rubarci il lavoro né per essere aiutate gratuitamente: davvero in quel caso rischierebbero in questo modo la loro vita? Purtroppo molti di loro, arrivati qui, lavorano illegalmente, vivono in situazioni degradanti e non trovano il futuro migliore che cercavano. Questa situazione dev’essere risolta non cacciandoli via o chiudendo le frontiere ma prendendo accordi con i loro paesi, facendo in modo che vivano una situazione migliore nelle loro case senza rischiare la vita in mare, dove di anno in anno centinaia di vite innocenti si spengono inghiottite dalle onde.
******
Autore : Alagna Federica
Classe IV^AS. IPC “Giovanni III°-Cosentino” Marsala
Docente referente: Manzo Giuseppa