Il tanto celebrato “Modello Ragusa” rischia di scomparire.
E’ il grido d’allarme lanciato da Confcooperative e Legacoop, sia per quanto riguarda l’assistenza alle fasce più deboli , sia con riferimento a settori un tempo cruciali della crescita economica, dall’agricoltura all’edilizia.
Sotto i colpi della riduzione dei trasferimenti agli enti locali territoriali, che per primi si occupavano di garantire sostegno nei vari settori, il decantato “modello Ragusa” sta degenerando, sino a diventare quasi, un “modello” senza alcuna prospettiva per il futuro.
Ecco perché, consapevoli della gravità della situazione, i presidenti provinciali di Confcooperative Ragusa, Gianni Gulino, e di Legacoop Ragusa, Roberto Roccuzzo, mutuando tra l’altro le azioni di collaborazione che le centrali cooperative stanno attuando nel contesto nazionale, si sono riuniti per interpretare con la massima attenzione il fenomeno e per redigere, soprattutto, un documento sintetico da sottoporre all’attenzione dei candidati a sindaco in vista delle amministrative del 9 e 10 giugno nel capoluogo ibleo. E non solo. “Il mondo della cooperazione – spiega il presidente Gulino – vuole dire la sua e non può rimanere inerme dinanzi a questa rivoluzione che ha scompaginato un sistema sino a stravolgerlo completamente. Comprendiamo la difficoltà del momento. Ecco perché, secondo noi, con spirito propositivo, è necessario riscrivere i modelli di sostegno a questi comparti. E quale migliore occasione di farlo se non avanzare una serie di suggerimenti a chi guiderà la macchina amministrativa. Una cosa è certa. Non possiamo lasciare il campo all’improvvisazione”. Anche il presidente Roccuzzo chiarisce: “Vogliamo che si possano puntare i riflettori su alcuni aspetti in particolare. Sociale, edilizia e agricoltura sono per la nostra realtà degli ambiti cruciali. E siamo pronti a fornire tutti i sostegni operativi del caso soprattutto se si vuole seguire la strada della maggiore aggregazione e cooperazione. Intendiamo fornire gli strumenti per attivare un percorso sostenibile, al fine di garantire quelle risposte che tutti si attendono. Chiediamo ai futuri sindaci di promuovere, insieme con noi, in qualsiasi settore produttivo, tutti quei processi che si rendono necessari per garantire risposte ad un substrato economico che non può più attendere oltre”.
A.C.