Il “nuovo” Trittico del Novelli. E fu luce.

“La bellezza ha in sé la presenza di Dio”. Con queste parole il vescovo di Ragusa, monsignor Carmelo Cuttitta ha sintetizzato l’importanza dei lavori di valorizzazione della chiesa di Sant’Agata ai Giardini Iblei. Una nuova illuminazione per l’edificio religioso, la collocazione corretta delle tele laterali del trittico di Pietro Novelli, il recupero delle meridiane nel chiostro dell’Antico Convento. Questi i tre passaggi che hanno completato un lavoro di restauro iniziato oltre dieci anni fa.

“Recuperiamo ancora altra bellezza – ha spiegato Tonino Solarino, presidente della Fondazione San Giovanni Battista – grazie alla sapienza dei lavori di ricollocamento delle tele del Trittico e del restauro delle Meridiane. Aggiungiamo bellezza attraverso il nuovo impianto di illuminazione della chiesa. Ciò che è autenticamente bello è anche buono e giusto. Buoni e giusti, infatti, sono stati il metodo di lavoro che ha visto una collaborazione tra noi e le istituzioni che ci hanno permesso di agire nel rispetto della forma e della sostanza. Un modello virtuoso che ha coinvolto la Diocesi e il Comune di Ragusa, la Soprintendenza ai Beni Culturali e tanti professionisti. Buona e giusta anche la collaborazione con la sezione di Ragusa del FAI che ci ha regalato il restauro delle meridiane”.

La lista dei ringraziamenti riguarda i tecnici del Comune di Ragusa, la Siet, ditta di illuminazione che ha in parte donato il lavoro, la Banca Agricola e  l’Ergon che ne sono stati sponsor, la restauratrice Tiziana Cilia che ha collaborato con il FAI e ha provveduto allo spostamento delle tele del trittico, a don Peppino Antoci per avere supportato con le corrette documentazioni l’intero lavoro.

A Saro Distefano, capodelegazione ibleo del FAI, il compito di spiegare i lavori d recupero delle Meridiane solari presenti nel chiostro. “In collaborazione con Gianni Brinch, uno dei massimi esperti del settore – afferma Distefano – abbiamo pulito e ridipinto le meridiane, in alcuni casi aggiungendo lo stilo mancante. Durante i lavori abbiamo scoperto una quarta meridiana . Tutte databili non oltre la metà del Settecento. La loro presenza racconta dell’importanza che questi strumento avevano nella vita di un convento. Questo lavoro di recupero è frutto della convenzione tra il FAI e la Fondazione”.

Anna Terranova, storica, ha narrato ai numerosi presenti, la storia e la teologia racchiuse nel Trittico di Pietro Novelli. Un viaggio attento e competente all’interno di questa rara e preziosa testimonianza d’arte sopravvissuta al terremoto del 1693. “Era ora – ha commentato – che le tele laterali venissero collocate secondo le intenzioni dell’autore”.

Padre Peppino Antoci, responsabile per i Beni culturali della Diocesi, si è soffermato proprio su queste due opere raffiguranti Sant’Agata e Santa Caterina.

Al termine è stata presentata da Angelo Sansone, progettista elettrico ed illuminotecnico, la nuova illuminazione dell’edificio religioso. Un lavoro all’insegna della moderna tecnologia, messa al servizio della valorizzazione piena di tutte le opere d’arte presenti nella chiesa dei Cappuccini. Un gioiello artistico e religioso che torna splendente agli occhi dei fedeli e dei visitatori.

 

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