IL PARCO DEGLI IBLEI DEVE TUTELARE ANCHE L’INTERVENTO ANTROPICO INTEGRATO NELLA NATURA

È chiaro il messaggio lanciato da Fare Ambiente: sì ad un parco che sia di tutela dell’ambiente, senza però precludere ogni forma di sviluppo economico del territorio, in quanto è indispensabile, conciliare le esigenze ambientali con quelle economiche, sociali e produttive. Questo quanto si evince dalla conferenza stampa tenutasi presso la Provincia Regionale di Ragusa, alla presenza del coordinatore provinciale Salvatore Mandarà, il coordinatore regionale Nicolò Nicolosi e i coordinatori dei dodici comuni. È impensabile istituire un parco frutto di concezioni ideologiche lontane dalla realtà territoriale o imposto da una legge non condivisa. Nessuno vuole certo rinunciare all’istituzione di un parco che crei una consapevolezza collettiva nuova, una condivisione di responsabilità, rispetto al territorio, che le leggi ordinarie non riescono mai a creare. E non si può certo ignorare il potere attrattivo che ciò eserciterebbe nei confronti dei flussi turistici. Ma tutto ciò rispettando una zonizzazione che, secondo Fare Ambiente, limiti la zona protetta alle alture che superano i 600 metri di altezza, essendo il nostro territorio circondato dai Monti Iblei. Dunque in sintesi per Fare Ambiente il Parco degli Iblei dovrà valorizzare le risorse ambientali, e contemporaneamente anche quelle umane. Sarebbe in conclusione auspicabile un parco che tuteli l’intervento antropico integrato nella natura (si pensi a masserie, muri a secco, barocco) e dia slancio al popolo del territorio ibleo. (Laura Curella)