I cittadini inoltre devono sapere che la sentenza boccia in modo impietoso la supponenza e la superbia dei vertici del Comune, sempre pronti a sminuire il problema ed annunciare eclatanti risultati, omettendo colpevolmente di spiegare, discutere ed affrontare la reale condizione finanziaria dell’Ente. Abbiamo provato nei primi anni di questa gestione, a spiegare la gravità della situazione, presentando anche specifici documenti e conseguenti atti amministrativi, come quello di potenziare l’Ufficio Tributi , necessario per una reale lotta all’evasione tributaria: documenti ed atti sempre respinti dai vertici dell’ente.
Con drammatica capacità profetica scrivevamo nel nostro documento/proposta:
“Manca un qualunque percorso organico di risanamento, esistono solo una serie di atti funzionali solo a creare l’illusione di un riequilibrio dei conti, agendo solo sulla leva dei tributi e quindi delle entrate, senza alcun atto concreto sul fronte della cosiddetta Spending Review”, invocavamo “quel cambiamento oggi sempre più necessario soprattutto alla luce delle contestazioni mosse dalla Corte dei Conti e mai chiarite, con il risultato che oggi il Comune di Pozzallo rischia il dissesto finanziario”. Il rischio è divenuto realtà e le azioni che l’Amministrazione avrebbe dovuto porre in essere per superare le criticità addebitate, sono state ritenute insufficienti dalla Corte. La nostra proposta partiva dal presupposto che “L’azione di risanamento finanziario dell’ente rappresenta obiettivo prioritario dell’azione del governo cittadino, ed ogni iniziativa o decisione dovrà tener conto della necessità di salvaguardare gli equilibri finanziari del Comune. Tale azione troverà il suo fondamento e la sua concretizzazione attraverso i seguenti elementi: Il contenimento e la razionalizzazione della spesa, l’incremento delle entrate correnti, anche attraverso il potenziamento della lotta all’evasione ed all’elusione dei tributi locali, un piano di rientro dei debiti fuori bilancio, la revisione dei residui; una oculata gestione del patrimonio comunale”.
Oggi più che mai siamo convinti che, attuando le nostre proposte e amministrando con rigore e programmazione, il dissesto si sarebbe potuto evitare: di fronte a una bocciatura così clamorosa, chiamiamo il Sindaco a rispondere davanti alla città, assumendosi la piena responsabilità delle sue azioni, ed una volta chiarite le responsabilità, dovrà trarre le dovute conseguenze politiche, amministrative e finanziarie, con la bocciatura e relativa sanzione per tutti i “responsabili” di questa fallimentare gestione.