IL PIANO INTEGRATO DI JUNCI E LE SOLITE POLEMICHE

“Di una cosa siamo certi. E cioè che nessuno mi può impedire di lavorare per la mia città, per la realtà che amo e in cui sono cresciuto. Tutto il resto, su attribuzioni e competenze, sono chiacchiere, anche sgradevoli se vogliamo, perché è la storia a parlare e certo non può avere fatto tutto un’Amministrazione comunale che si è insediata da poco più di tre mesi”. L’on. Orazio Ragusa risponde in questo modo alle velate accuse lanciate dal sindaco di Scicli, Enzo Giannone, riguardo ai meriti sull’attuazione del piano di riqualificazione integrata di Jungi che comporterà per il quartiere un investimento complessivo di circa tredici milioni di euro. “E’ quantomeno spiacevole – afferma l’on. Ragusa – prendere atto dell’orientamento versato alla chiusura e all’autoisolamento istituzionale di un’Amministrazione comunale a cui, tra l’altro, mi ero sentito di esprimere un apprezzamento per l’azione portata avanti in questi tre mesi ai fini dell’accelerazione delle procedure che riguardavano l’ente locale. Ma tant’è, certi atteggiamenti si qualificano da soli. E li lasciamo alla valutazione della comunità. Una cosa, però, non posso consentire. E cioè che si lasci intendere che il risultato ottenuto sia frutto esclusivo della Giunta tuttora in carica, circostanza che, com’è facilmente comprensibile, è assolutamente infondata. Il motivo è presto detto. Giusto per limitarci a quanto accaduto negli ultimi tre anni (dov’era allora Giannone?) dobbiamo dire che l’assessorato regionale alle Infrastrutture revocò il progetto il 31 dicembre del 2014, che il Comune di Scicli (dov’era allora Giannone?), presentò il ricorso al Tar avverso tale decisione il 10 febbraio del 2015, che il Tar concesse la sospensiva (dov’era allora Giannone?) il 13 marzo del 2015 e che ancora l’assessorato regionale fece marcia indietro il 28 settembre 2015 (dov’era allora Giannone?) revocando la revoca e dando piena agibilità all’elaborato progettuale, circostanza che, forse il sindaco non lo sa, presuppone un deciso intervento politico. Inoltre, il 26 aprile 2016 il Comune (dov’era allora Giannone?) trasmette il progetto definitivo alla Regione mentre il 12 maggio 2016 (dov’era allora Giannone?) il Tar sentenzia in maniera favorevole al Comune di Scicli. L’attuale sindaco ha avuto l’unico merito, e questo lo abbiamo già riconosciuto in precedenza, di avere convocato la Giunta il 31 gennaio scorso per l’approvazione definitiva del progetto esecutivo proposto in conferenza dei servizi e di avere sottoscritto la firma della convenzione lo scorso 1 marzo nella sede dell’assessorato a Palermo. Dunque, il sindaco Giannone, a cui evidentemente piace mistificare la realtà a proprio piacimento, come se fosse in un’eterna campagna elettorale, non ci venga a raccontare favolette su meriti, attribuzioni e competenze. Per quanto mi riguarda, so bene quello che faccio e, soprattutto, so quali sono stati gli obiettivi raggiunti per salvaguardare e creare nuove opportunità per la mia città di Scicli. Sulla vicenda possiamo confrontarci come e dove il primo cittadino di Scicli riterrà più opportuno. Resta sempre salva la mia totale disponibilità di continuare a collaborare, nel rispetto delle parti e dei ruoli istituzionali, per rilanciare e completare i grandi progetti della nostra realtà urbana. Tutto il resto, evidentemente, lo lascio a chi non perde occasioni per fomentare polemiche che non hanno senso e che, soprattutto, stancano i cittadini che hanno bisogno di risposte piuttosto che accuse lanciate a casaccio”.