Crescere e progredire, avendo rispetto per l’aria, l’acqua, la terra, il mare, i luoghi, utilizzando invenzioni, intelligenze e talenti, per costruire una casa comune, senza sprechi, violenze gratuite e aggressioni selvagge ai beni indivisibili che si appartengono, come intrasferibile dote naturale, agli uomini tutti. Questa la riflessione da fare per stabilire un ragionevole punto di incontro per trasformare la legittima protesta degli ambientalisti in ragionevole proposta. Come auspicato, con riferimento al cattolico on. Gianfranco Merli, fondatore del Movimento Azzurro”, da Grazia Dormiente nel libro “Giorgio La Pira – Ambientalista dei SI” (2011), edito da “Libreria Editrice Vaticana”. “Se l’ambientalismo dei si – scrive l’autrice del testo – è da ritenersi come proposta e non come facile, e a volte sterile, protesta, allora la testimonianza di La Pira si configura esemplare, poiché il tema dell’ecologia, sia come stile di vita sia come obiettivo sociale, risulta sotteso e quindi presente nelle sue audaci iniziative politiche e diplomatiche, nel mare dei suoi scritti e delle sue lettere e nelle sue scelte quotidiane. Il siciliano sindaco di Firenze, infatti, ha privilegiato sempre e comunque l’opzione per i poveri, ha attestato il primato della persona umana, si è battuto per la salvezza della città, ha dedicato un’attenzione “speciale” alle nuove generazioni, attingendo alla forza storica della preghiera e alla fisicità della Resurrezione di Cristo, Signore della storia. (…) L’impegno di La Pira, perciò, non era finalizzato solamente alla costruzione di case in risposta al fabbisogno abitativo, ma veicolava l’essenziale obiettivo di costruire città umane e umanizzanti, in una parola città dallo sviluppo sostenibile, destinate a favorire civile convivenza e fraterna solidarietà”.