Paolo Orsi fu un grande archeologo. Nacque a Rovereto (Trento) il 17 ottobre del 1859 e morì nella sua città l’8 novembre 1935.
Dopo il ginnasio a Rovereto, si trasferì a Vienna per seguire corsi di storia antica e archeologia. Proseguì gli studi all’Università di Padova e infine si laureò a Roma.
Continuò a studiare arte classica e paleontologia (scienza degli antichi esseri viventi). Le sue prime ricerche sfociarono nella scoperta della zona preistorica di Mori (TN). Insegnò per breve periodo in un liceo e alla fine ebbe un incarico alla Biblioteca nazionale Centrale di Firenze. Non avendo superato il concorso per la cattedra di archeologia dell’università di Roma, rimase nella Pubblica Amministrazione come ispettore di scavi e musei e, nel 1890, fu mandato a Siracusa dove si dedicò allo studio della preistoria e in particolare alle sedi e alle origini dei Sicani e dei Siculi, oltre ai centri dell’età del Bronzo Thapsos e di colonie greche (es.: Naxos e Megara Hyblaea). Sui Monti Iblei e la valle che porta al mare, scoprì necropoli, templi, monete, palazzi, e portò alla luce le antiche città di Casmene e le necropoli di Siracusa, Gela, Camarina, Centuripe e molto altro.
Grandi lavori archeologici anche in Calabria a partire dal 1907.
Si mantenne sempre molto legato alla Sicilia e in particolare a Siracusa, anche dopo il pensionamento, per sovrintendere ad un museo che oggi porta il suo nome.
Nel 1924 divenne anche senatore del Regno d’Italia. Scrisse oltre trecento lavori di importanza fondamentale e vinse perfino il Gran Premio di Archeologia dell’Accademia dei Lincei. Le sue opere spaziano dalla Preistoria all’Età Medievale con grande attenzione alla Calabria e alla Sicilia Orientale, oltre che al territorio di Rovereto , delle Alpi e dell’Alto Adige.
Fu tra i fondatori della Società Italiana di Archeologia e membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei.
A lui e a Halbherr (suo amico archeologo e compagno di studi) è dedicata l’annuale Rassegna del cinema archeologico che si svolge presso il Museo Civico di Rovereto e da un paio d’anni a Reggio Calabria.
Il Museo Archeologico Regionale di Siracusa, a lui intitolato, e il Museo Archeologico Nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria contengono una grandissima quantità di reperti risalenti a una periodo che va dalla preistoria fino al periodo greco, provenienti da ritrovamenti sul suolo siciliano e calabrese. Anche a Ragusa esiste un museo archeologico che a quanto mi è stato detto, fa parte della rete del Museo Archeologico Regionale ‘Paolo Orsi’ di Siracusa.
E l’invenzione del presepio?
Vi racconto come ho saputo la cosa. Da insegnante durate una lezione in un prima elementare a Mori, a pochi chilometri da Rovereto, stavo parlando del Natale e ho chiesto alla scolaresca se qualcuno sapeva chi aveva inventato il presepio. Alza la mano il primo. ?’Dimmi.’ e lui tutto orgoglioso e sicuro di sé: ‘Dio’. ‘No, caro, non è stato Dio.’
Via via varie risposte: ‘S. Giuseppe’, ‘La Madonna’, ‘Gesù!’ No, no, no. ‘Dio’.
Io ho detto che era inutile girare intorno alla Sacra Famiglia, non era nessuno di loro.
‘Forse’ ho aggiunto ‘è meglio che ve lo dica io, così facciamo prima e vi racconto anche come successe’. Ma un bambino delle ultime file di banco alzando la mano più che poteva mi ha detto: Io, io, io lo so!’ ‘Bene’ ho risposto, ‘sentiamo’. E lui tutto emozionato, ma a voce bella alta: PAOLO ORSI! E’ stato lui a inventare il presepio.
Per un attimo sono rimasta in silenzio cercando di dominare la risata e mantenendo una voce pacata e interessata da insegnante incuriosita da un alunno così preparato. Allora ho chiesto: ‘ Veramente non è questa la risposta, ma dimmi lo stesso, perché ti è venuto in mente Paolo Orsi? ‘ E lui candido, mettendo una manina sullo stomaco: ‘Mi è venuta da dentro, mi è venuta su’.
Me lo ricordo a ogni Natale e mi pare più bello quando ci penso.
S. Francesco non me ne vorrà certo per questo, che, come è noto, fu lui il grande artefice di questa forma d’arte che è il presepio. Anzi fece il primo presepio vivente. Un modo per spiegare il Vangelo a tutti, anche agli analfabeti.
Il tema del presepio continua con la galleria fotografica con opere di Giuseppe Criscione e il figlio Alberto.
Auguro a tutti i lettori Buone Feste e un bellissimo 2013, da ricordare con piacere.