Con l’immagine sconvolgente del piccolo Aylan tutti abbiamo avuto sbattuto in faccia il dramma dei profughi siriani in fuga dalle loro città e del loro peregrinare per mari e monti,destinazione Germania.
Le posizioni su questo dramma (unito a quelli di altre nazioni da dove si scappa pure per fame) sono piú o meno risapute da quanti leggono questa mia riflessione…uniscono o dividono l’opinione pubblica sull’onda delle emozioni e delle varie opinioni politiche di ciascuno di noi….e su questo,sorvolo.
Ritengo sia preminente porre l’attenzione su quanto accade in Siria e sui riflessi futuri di ciò che potrebbe accadere…,argomento che (generalmente) i media principali evitano di analizzare e sottoporre al loro (numericamente) grande pubblico.
Per non ingenerare timori piú che sacrosanti,visto il pericolo che realmente esiste di un cataclisma militare,politico e sociale di enormi proporzioni.
Oggi,in Siria,la situazione è questa : circa 1/5 del territorio è effettivamente sotto controllo dell’esercito governativo di Bashar al Assad,ma è la parte più popolosa della nazione..la piú produttiva (almeno lo era) e quella con le migliori infrastrutture industriali e sociali.
La capitale Damasco,patrimonio storico dell’umanità,è fortemente a rischio di cadere nelle mani dell’azione congiunta Isis-AlNusra-ribelli (che ne controllano alcuni sobborghi) qualora le linee di difesa governative cedessero.
Sarebbe una ecatombe di militari e civili,basti guardare cosa accade ad Aleppo (ex seconda città piú importante) dove i due fronti di scannano da anni per averne una minima idea.
Un’altra parte della Siria (ancora minore,ma pure densamente popolata) è controllata dal fronte eterogeneo AlNusra-ribelli,all’epoca armato e finanziato dagli Usa e dai paesi europei con la scusa delle “primavere arabe”. Senza il determinante sostegno degli occidentali,dell’Arabia Saudita e degli Emirati sarebbe stato spazzato via già nel 2011 e non ci si ritroverebbe in questa situazione.
Sempre una consistente parte del territorio siriano (ai confini con Turchia ed Iraq) è sotto controllo dei Curdi,spesso alleati degli Assad,la cui fama di combattenti non abbisogna di delucidazioni.
Oggi combattono per la sopravvivenza contro l’Isis (e la Turchia).
Lo Stato Islamico,sorto e dilagato in soli tre anni,controlla gran parte della Siria,risorse energetiche comprese,però con territorio desertico e scarsamente popolato.
A parole,e con qualche bomba sganciata dagli aerei della #coalizionecrociata (con aggiunta di alleati musulmani),lo combatte tutto il mondo…nella realtà si amplia,si pompa (di petrolio e gas) e si prepara all’assalto finale.
So benissimo che,solo a leggere le righe soprastanti,già gira la testa…insomma,si capisce poco o nulla…io stesso faccio fatica a cercare di spiegare sintetizzando.
Uno sforzo ancora,per favore