“Dopo che la BCE, nelle settimane scorse, ha invitato il governo Italiano ad ‘accorpare’ le province il governo si è subito adeguato”.
Così si esprime il coordinatore provinciale di Italia dei Valori, Giovanni Iacono che prosegue:
”sull’eliminazione delle province stanno prevalendo interessi che esulano dagli obiettivi di snellimento e di sburocratizzazione del rapporto tra cittadino e istituzione ! dall’eliminazione delle province si è passati al decreto “salva italia” che ne annunciava la soppressione, poi non le ha eliminate ma “salvate”, le ha svuotate e le ha private delle loro funzioni riducendole ad enti di “secondo livello”. L’unica vera soppressione riguardava il voto popolare. Adesso non si eliminano tutte ma solo alcune e se ne rafforzano altre.”
Ragusa, coerente con la sua storia, non “accorpa” ma sarà “accorpata” ! Il decreto legge del governo prevede di avere tre requisiti : un minimo di 350.000 abitanti (noi siamo di poco superiori a 300.000 abitanti) , una superficie non inferiore ai 3 mila chilometri quadrati e un minimo di 50 comuni al proprio interno. Genericamente si dice che le funzioni saranno divise tra regioni e comuni (ma quali funzioni e a chi tra i comuni ? con quali criteri sarà depredato il patrimonio che è bene ricordarlo è stato realizzato con le imposte pagate dai residenti della provincia ?). Nella norma nulla si dice degli aspetti di natura tributaria e finanziaria che oggi sono in capo alle province. E’ bene ricordare che così com’è la norma, dall’oggi al domani, spariranno a livello ordinamentale i capoluoghi delle province soppresse e con loro le sedi di Prefetture, Comandi Provinciali delle forze dell’ordine , le sedi Provinciali di tutti gli enti, le Aziende sanitarie provinciali, l’articolazione territoriale degli enti pubblici e privati, dalle camere di commercio ai patronati alle associazioni di categoria, ecc. ecc. per essere tutte “accorpate” nelle sedi delle “super” province e diventarne, ridimensionate, succursali o filiali o eliminate del tutto. Nel caso di Ragusa tutto sarà distribuito tra la provincia metropolitana di Catania e la super provincia di Agrigento. Per l’eliminazione delle province Italia dei Valori aveva chiesto di seguire le regole costituzionali e quindi l’iter di una legge di revisione costituzionale (non ordinaria e tantomeno per decreto) con una riforma organica e la contestuale razionalizzazione dell’organizzazione pubblica salvaguardando l’assetto territoriale statuale eliminando, questo si, con legge ordinaria o per decreto, consorzi, unioni, comunità montane, Ato, ecc.. e invece ci ritroviamo in un oceano di incertezze che avrà un impatto nella stratificazione sociale, occupazionale, economica e nei servizi di portata inimmaginabile. In Sicilia poi il caos si riempie di “nomine”, di “esperti”, di “consulenti”, di “dirigenti” sparsi e strapagati in ogni ente locale e rigorosamente assunti senza concorso. E’ la sciagura della “Lombardite” una delle varianti della malattia” endemica della Sicilia per la quale ogni occasione è buona per lottizzare e ‘piazzare’ amici e sostenitori.
Iacono conclude con amarezza : “Tutto avviene nella distrazione di massa in un quadro politico-istituzionale dove non vi sono più ‘coordinate’ di legalità procedurale e dove si “naviga” come vuole la coppia BCE/mercati che ha già “accorpato” costituzione, regole, parlamento, leggi ed elezioni e che spero non “accorpi” anche le coscienze !”.