IL SALUTO DEL VESCOVO STAGLIANO’ A DON CORRADO

Carissimi fratelli e sorelle,
vi annuncio che don Corrado Lorefice, Vicario episcopale per la Pastorale e Parroco della Chiesa Madre di S. Pietro e di San Paolo al Carmine in Modica, è stato chiamato dal Santo Padre, Francesco, a essere il nuovo Arcivescovo della Chiesa Metropolitana di Palermo.
Questa notizia riempie l’animo di tutti noi d’immensa gioia. Per la seconda volta il Papa elegge un figlio di quest’amata Chiesa di Noto come Pastore di una Diocesi di Sicilia, perché “si allarghino gli spazi della carità” (S. Agostino). L’occasione impegna tutti a elevare la nostra gratitudine al Signore per aver avuto don Corrado in mezzo a noi come presbitero, parroco e docente di Teologia morale presso lo Studio teologico S. Paolo di Catania durante gli anni del suo ministero. Personalmente ho anche potuto beneficiare della sua stretta collaborazione come Vicario episcopale (per il clero, e, negli ultimi due anni, per la pastorale), verificando più da vicino, anzitutto, il suo amore per Gesù e per la Chiesa, poi, la sua passione e dedizione all’evangelizzazione, infine, la sua schietta amicizia, fraterna e filiale, nel portare avanti senza stancarsi le fatiche pastorali della nostra Diocesi.
2
Invito tutti a elevare la preghiera personale e comunitaria perché Corrado, figlio di questa Diocesi, possa essere un pastore zelante, generoso e lungimirante per la Chiesa sorella di Palermo.
Mentre esorto a preparare spiritualmente la sua consacrazione episcopale, che avverrà in data da determinare, vogliamo unirci alla gioia e alla trepidazione dell’Arcivescovo eletto di Palermo perché giunga pronto e interiormente fortificato al delicatissimo compito di pastore di quell’eletta porzione del popolo di Dio.
Con l’intercessione di San Corrado Confalonieri e di Maria Scala al Paradiso, di cuore benedico ciascuno di voi, lodando e ringraziando Dio per questo immenso dono, poiché ancora una volta “ha guardato all’umiltà della sua serva, perché santo sia il Suo nome”.
+ Antonio Staglianò